Di nuovo alla ricerca del leggendario tesoro di Juarez!
Sono passati 3 anni da quel fantastico Call of Juarez che ci ha regalato una delle ambientazioni più originali di sempre…basta alieni, baste guerre ipertecnologiche o ritorni al passato…ma un FPS tutto Colt, speroni e polvere da sparo. Quindi perché non tornare nelle desertiche praterie americane per cercare un’altra bella dose di avventura? Ecco che Techland ha deciso di donarci un’altra possibilità con Call of Juarez: Bound in Blood, prequel che ci porterà di nuovo sulle tracce del tesoro di Juarez, riscoprendo anche il passato di Billy Candle, protagonista (insieme al reverendo più sanguinario di sempre) del primo titolo. In sella…si parte.
Mezzogiorno di fuoco
Ray e Thomas McCall sono due fratelli che decidono un bel giorno di disertare la Guerra Civile americana per partire alla ricerca del famoso oro di Juarez. Un profondo legame li lega, ma come sempre arriva il gentil sesso a mettersi in mezzo a loro, seminando zizzazania…facendo scoppiare ben presto una lite fra i due, ma dovranno mettere la gelosia in sordina se vogliono sopravvivere alla sfida che si sono posti, visto che non sono gli unici in cerca di quella dorata leggenda. Braccati da un comandante confederato, da una proprietaria di un bordello, da un capo indiano e da un bandito messicano dovranno sputare sangue e piombo per arrivare al loro scopo. Al momento l’unico dato che lega i due titoli è che Thomas McCall è il patrigno di Billy Candle. I due fratelli vanteranno un sistema di gioco personalizzato a seconda del loro carattere: Ray (collerico e autoritario) predilige armi a corto raggio come i revolver, mentre Thomas (solitario e indipendente) preferisce l’uso di armi da lancio, come coltelli o arco e frecce, ed il combattimento a distanza col fucile. Potremo quasi definire Call of Juarez: Bound in Blood come uno sparatutto in cooperativa…all’inizio di ogni livello potremmo scegliere uno dei fratelli da impersonare scegliendo di fatto il nostro modo di combattere, mentre l’altro fratello ci supporterà attivamente…anche in questo aspetto i fratelli sono stati differenziati: Ray sarà più resistente ai danni e potrà liberare il passaggio (da nemici o ostacoli) con la dinamite, mentre Thomas essendo più agile può aggirare il nemico e issarsi e sollevare suo fratello con il lazo da punti rialzati. Oltre a questi due stili differenti ciò che accomuna i due fratelli sarà la capacità di aumentare la loro precisione con ogni colpo andato a segno. Quindi sparatorie spettacolari e due modalità di combattimento saranno alla base del titolo, aumentando così l’impatto visivo e la longevità.
Lo chiamavano…Chrome Engine
Call of Juarez: Bound in Blood vanterà la versione potenziata del Chrome Engine (ormai siamo alla quarta versione) per dare piena potenza espressiva alle magnifiche ambientazioni: dalle piantagioni della Georgia alla rovine degli Aztechi, attraversando trincee, villaggi indiani, città fantasma, prigioni e saloon (ovvero tutti i luoghi comuni del western). Oltre al cavallo saranno presenti anche carrozze e canoe per spostarsi negli ampi livelli che Techland sta sviluppando…in maniera da creare ritmo e spezzare la continua tensione degli scontri. Unico dato negativo al momento pervenuto è l’assenza di una modalità multiplayer per poter giocare la campagna con un amico, anche se è stato implementato (oltre che con il solito deathmatch singolo e a squadre) con una modalità molto originale, il Bounty Sistem. Ovvero il gioco terrà conto dei nostri successi negli scontri online, facendo così salire la taglia sulla nostra testa a seconda del numero dei nemici abbattuti…quindi più in alto arriveremo più la sfida si farà avvincente, invogliando gli altri giocatori a venirci a stanare per la fama ed il vil denaro. Valorizzando quindi non tanto la mattanza degli inesperti (sport preferito di molti hardcore gamers…tra cui il sottoscritto) ma la sconfitta di un nemico di livello.
Oste…una altro whisky per il mio amico
Le promesse in fase di sviluppo di ogni videogioco sono sempre tante e di solito abbastanza elevate, ma il buonissimo risultato ottenuto con il primo Call of Juarez (ed il fallimento del precedente e banale Chrome) lascia la speranza che esse vengano mantenute. Il vecchio West rivivrà davanti ai nostri schermi? Beh, è ancora troppo presto per dirlo, ma sicuramente sarà un ottimo diversivo per disintossicarci dalle tonnellate di soldati/alieni/mostri demoniaci che ultimamente hanno monopolizzato il genere. Il gioco dovrebbe uscire verso la fine del 2009…nel frattempo potete mettere su un Cd di Morricone per creare l’atmosfera giusta.Tutti gli FPS sono ambientati dalla seconda guerra mondiale ad arrivare fino ad ambientazioni futuristiche improbabili .... secondo me una botta di "classic" fa molto bene.
Io ho giocatom il primo CoJ in single palyer e devo dire che mi sono divertito da morire ....anche in multi era carino ma forse carente di armamenti e di mappe .... comunque piacevole.
Credo valga la pena tentare di vedere di cosa si tratta !