l Tapiro dalla gualdrappa era un mammifero selvatico che amava infilare sovente il naso in casa di Staffelli, cercando di capire come fosse possibile che i suoi averi avessero avuto questo brusco crollo. Camminando goffamente entrò nella stanza dei trofei, c'erano 2000 tapiri d'oro sparsi nei vari locali. Le targhette riportavano nomi strani, alcuni importanti ed altri meno. Sembrava il magazzino di un appassionato o il museo Faina di Orvieto dove spesso, tra le statuette dorate, si annidavano strani ceffi, coperti di peluria suina e corna bovine. Nel frattempo il Tapiro fece una capatina in cucina dove trovò un tegame di lenticchie e cotiche.... non gli sembrava vero!!! Infilò istintivamente il naso nella pentola senza ragionare e inizio ad inspirare, ma il brodo era bollente. Grossi bubboni iniziarono a formarsi ed il naso diventò rosso e gonfio. Iniziò a correre all'impazzata sperando di trovare una bacinella di acqua ghiacciata..... ma come poter pretendere di trovare l'acqua se il gestore idrico ha momentaneamente chiuso tutti gli acquedotti? La chiusura era avventa a causa del terribile avvenimento al Corpus Domini che allagò tutto il Piemonte arrivando fino alla Pianura Padana! Impossibile trovare acqua fresca ! Intanto non riusciva più a respirare, le sue narici erano diventate gonfie come il fondo schiena di un macaco. Per sua fortuna però un furgone della Bofrost passava casualmente da quelle parti. Il tapiro si gettò a capofitto nello scomparto dei ghiaccioli per poter ghiacciare le narici e ci riuscì! Questo portò ad un progressivo sgonfiamento del naso, ma anche ad un attaccamento della lingua al ghiaccio. Dal palato le parole non si staccavano, la lingua era rimasta appiccicata. Il conducente del furgone, vedendo l'animale armeggiare nel retro del furgone iniziò a bestemmiare, prese martello e scalpello li buttò nell'immondizia ed iniziò una accura disamina della situazione. Un furgone, un carico
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