In quegli anni, il contrabbando di Giuggiole e di LSD infuriava. Gli spacciatori, dotati di occhiali arancioni, tentavano di passare inosservati, nella discoteca "Tropics", mentre bevevano fileferru e succo di Giuggiole concentrato, cocktail che pensavano li rendesse lussuriosi ed invisibili. Conciati così, con un brodo di giuggiole in mano, prepararono la partenza per oltrepassare clandestinamente la frontiera della città di Topolinia per trombarsi quella "topa" ex-fidanzata del capo palestra Topito Muscolito e rivendere le giuggiole ai frequentatori della palestra spacciandole per Anabolizzanti. Tutto filava liscio finche' un consumatore assiduo di Giuggiole decise di fare concorrenza commercializzando un nuovo prodotto: giuggiole del pianeta Trantor. La distribuzione di questo delizioso frutto aumentava le prestazioni metaboliche dei Palestrati facendogli aumentare le incursioni nelle trattorie padane, incursioni che finivano spesso a tarallucci e vino. Il centro di stoccaggio veniva gestito da un ex-dipendente della Parmalat che, nei momenti di sobrietà, elaborava sistemi al superenalotto e, alla velocità della luce, inventariava la merce trafugata contabilizzandola poi nell'attivo se era buona, altrimenti nei costi della produzione traendone ingenti benefici economici. Dopo le ore notturne arrivavano inesorabili quelle diurne, dove gli Homo Superior arrivavano per comprare le giuggiole ultrasoniche che permettevano, ai dromedari da corsa di raggiungere velocità imbarazzanti e agli struzzi di sotterrare la testa in un buco. D'altronde gli spartani
_________________ "La conoscenza è sapere che un pomodoro è un frutto; la saggezza è sapere di non doverlo mettere in una macedonia di frutta." Brian O'Driscoll
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