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Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"
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Pagina 12 di 12

Autore:  TritaZ [ 30/03/2011, 12:19 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila

Autore:  K1U [ 31/03/2011, 22:44 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come

Autore:  ToroSeduto [ 01/04/2011, 9:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come nei film di Rambo

Autore:  TritaZ [ 01/04/2011, 11:55 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come nei film di Rambo ma qualche volta accade

Autore:  ToroSeduto [ 01/04/2011, 15:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come nei film di Rambo; ma qualche volta accade che i valorosi alpini

Autore:  TritaZ [ 01/04/2011, 23:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come nei film di Rambo;
ma qualche volta accade che i valorosi alpini s'impicciano di affari che

Autore:  JJTerza [ 02/04/2011, 9:55 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come nei film di Rambo;
ma qualche volta accade che i valorosi alpini s'impicciano di affari che competono solo ai bersaglieri

Autore:  TritaZ [ 02/04/2011, 10:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Capitolo 50 - La Discoteca "Jolanda"

Il pasto preferito dalle frequentatrici della Discoteca "Jolanda" erano fusilli al tonno che sostituironono la tradizionale cotoletta di cervo panata nella segatura, apparentemente disgustosa ma mandata giù con gintonik risultava squisita.
La panzanella era preparata già da sei settimane e ormai, piena di peperoncino, veniva usata come topicida nella casa sul lago del tempo.
La pajata conteneva pezzi di macedonia macedone risalente ai moti mazziniani del '48 , il brodo era stato assaggiato da Francesco Giuseppe padre di Capitan Findus che decise di aggiungere una manciata di spuntature di code di ratto che davano un tocco di classe alla brodaglia.
Nonostante tutto le cene dovevano durare 9 ore, anche se spesso ne duravano 13 ore perchè, tra una pietanza e l'altra, lo chef giocava a Risiko rischiando il licenziamento in tronco, venne scoperto soltando quando un'armata prese iniziativa autonoma e bombardò le lenticchie sopprimendole.
La discoteca si trovava al verde quindi installò, in Località Cannitello S.S. 448, un chiosco per vendere le vettovaglie necessarie per sostenere lo sbarco suicida all'interno della discoteca antagonista.
Questa era presidiata sempre dal buttafuori Spartacus, nipote del famoso Terronus e figlio illegittimo di Belzebù, che, con chiaro intento intimidatorio, spalmava di strutto il sedere dei facinorosi poichè sosteneva la teoria del "Libero passaggio".
Questa teoria prevedeva che in quattro e quattr'otto i balordi si sarebbero impauriti ed avrebbero indossato pantacollant metallizzate, travestendosi da Raffaella Carrà, per incutere follia e terrore ai bimbi dell'asilo sperando si spaventasse anche Spartacus.
Il fornaio arrivò con in mano lo sfilatino fresco per usarlo come arma contro i nutelloidi ma Spartacus, per nulla affamato lo usò brandendolo come fosse un Brandistocco anciandolo da un dirupo verso la folla sottostante che gridava "Viva la Jolanda" !!!
La discoteca chiuse per il restauro dei WC, necessario dopo l'ondata di maremoto che colpì Golconda e fece ringorgare l'acqua fognaria allagando l'orto dei simpatici signori Vangalorto Adamo e Vangalorto Cesira che coltivavano Lophophora Williamsii che vendevano poi all'ingresso del WC.
Ulderico, disc-jockey di professione, aveva un conto corrente al Banco di Mutuo Soccorso, cointestato al pizzicagnolo del paese, dove versava le mazzette della vendita del fieno; Jolanda invece lo pagava in natura dandogli spesso la possibilità di sfogare le sue voglie preparando, pettinata perbenino, una pecora in posizione detta "Quaranta la pecora Canta".
In pratica tutto il paese sapeva della passione che Ulderico aveva per la pratica erotica detta "brutta bestia" che contemplava l'uso sistematico della lingua per umettare i francobolli da attaccare sui capezzoli delle donne che avevano compiuto almeno trentanove anni.
La mattina presto, da sempre, il sole sorge tra le dolci colline, ma anche giù i scapicolli, c'è chi aspetta un toro da mungere o una vacca da montare e tutto fila dritto e liscio come nei film di Rambo;
ma qualche volta accade che i valorosi alpini s'impicciano di affari che competono solo ai bersaglieri
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