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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 60 - Il tuffo nel Bicchiere
MessaggioInviato: 15/02/2013, 11:31 
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In quegli anni, nei bar, andava di moda una strana disciplina: Salire in piedi sul bancone per tentare di tuffarsi dentro ad un bicchiere; di questo sport esisteva una variante chiamata " il salto della quaglia": consisteva nell'aspettare con pazienza che un avventore orinasse in una mangiatoia posizionata perfettamente al centro della piazza di "Briaconeira", avvicinarsi furtivi alle spalle e riuscire a urinare, a nostra volta, addosso o nella tasca posteriore dell'avversario che si trovava a portata di pisello.
A questo punto i componenti della squadra "Corto ma storto" decisero di barare mescolando il chili con molte gocce di Guttalcul, facendo in modo che lo stimolo urinario si confondesse con una miscela di sensazioni ambigue quali : l'ansia che cominciava a salire perchè s'era fatto tardi, l'esaurimento dovuto al troppo sesso autoinflitto, la cecità conseguente, il prurito al terzo metacarpo e la gengivite.
Tuttavia, anche se sottoposti a severi criteri antidoping, i nostri eroi bypassarono i controlli somministrandosi ingenti dosi di tritazoloide: unica controidicazione di tale sostanza l'impossibilta' di 'tenerla' dentro se non tappando definitivamente il foro di uscita con un cavatappi arruginito.
Il giorno di carnevale le squadre però riuscirono a passare il test anti-doping tramite un metodo apparentemente meno doloroso, mascherando il cavatappi precedentemente verniciato con il Flatting, tra le terga della stagista Monica Lewinsky.
Intanto le squadre annusarono a turno le scarpe del millepiedi (era soprannominato così l'arbitro) per capire a quale fragranza assomigliasse il fetore che emanavano, ma non si accorsero che il tempo era finito e così si spensero anche gli ultimi baluardi di quel glorioso sport.
Da quel giorno a Bagnoregio governarono Mario Monti e Luigi Pianura, meglio conosciuti come "duo comico Mammuth" che introdussero la tassa comunale sulla prima moglie equivalente al 69 permille (se ancora vergine) del valore della lavastoviglie meno il costo di manutenzione.
Questa tassa serviva a pagare il debito lasciato da un predecessore, accumulato per comprare i Saltinpadella Findus di cui ne andava matta l'amante Ruby Rubasoldi.
Le elezioni andarono male perchè nel concitato periodo pre elettorale lo spread del BTP ebbe un'impennata stile "erezione mentulagra" (come quelle solite ad Arcore); inoltre, la notizia delle dimissioni del Papa, causò numerosissimi casi di eccessi alcoolici con conseguenti disturbi intestinali.
Dopo il periodo di disintossicazione, Giovanna Del Giudice e Lawrence D'Arabia cominciarono una partita ad una nuova specialità: "il lancio del nano". Il primo a essere

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......"Solo perché non capite certe cose non significa che siano sbagliate"......


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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 60 - Il tuffo nel Bicchiere
MessaggioInviato: 15/02/2013, 17:33 
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In quegli anni, nei bar, andava di moda una strana disciplina: Salire in piedi sul bancone per tentare di tuffarsi dentro ad un bicchiere; di questo sport esisteva una variante chiamata " il salto della quaglia": consisteva nell'aspettare con pazienza che un avventore orinasse in una mangiatoia posizionata perfettamente al centro della piazza di "Briaconeira", avvicinarsi furtivi alle spalle e riuscire a urinare, a nostra volta, addosso o nella tasca posteriore dell'avversario che si trovava a portata di pisello.
A questo punto i componenti della squadra "Corto ma storto" decisero di barare mescolando il chili con molte gocce di Guttalcul, facendo in modo che lo stimolo urinario si confondesse con una miscela di sensazioni ambigue quali : l'ansia che cominciava a salire perchè s'era fatto tardi, l'esaurimento dovuto al troppo sesso autoinflitto, la cecità conseguente, il prurito al terzo metacarpo e la gengivite.
Tuttavia, anche se sottoposti a severi criteri antidoping, i nostri eroi bypassarono i controlli somministrandosi ingenti dosi di tritazoloide: unica controidicazione di tale sostanza l'impossibilta' di 'tenerla' dentro se non tappando definitivamente il foro di uscita con un cavatappi arruginito.
Il giorno di carnevale le squadre però riuscirono a passare il test anti-doping tramite un metodo apparentemente meno doloroso, mascherando il cavatappi precedentemente verniciato con il Flatting, tra le terga della stagista Monica Lewinsky.
Intanto le squadre annusarono a turno le scarpe del millepiedi (era soprannominato così l'arbitro) per capire a quale fragranza assomigliasse il fetore che emanavano, ma non si accorsero che il tempo era finito e così si spensero anche gli ultimi baluardi di quel glorioso sport.
Da quel giorno a Bagnoregio governarono Mario Monti e Luigi Pianura, meglio conosciuti come "duo comico Mammuth" che introdussero la tassa comunale sulla prima moglie equivalente al 69 permille (se ancora vergine) del valore della lavastoviglie meno il costo di manutenzione.
Questa tassa serviva a pagare il debito lasciato da un predecessore, accumulato per comprare i Saltinpadella Findus di cui ne andava matta l'amante Ruby Rubasoldi.
Le elezioni andarono male perchè nel concitato periodo pre elettorale lo spread del BTP ebbe un'impennata stile "erezione mentulagra" (come quelle solite ad Arcore); inoltre, la notizia delle dimissioni del Papa, causò numerosissimi casi di eccessi alcoolici con conseguenti disturbi intestinali.
Dopo il periodo di disintossicazione, Giovanna Del Giudice e Lawrence D'Arabia cominciarono una partita ad una nuova specialità: "il lancio del nano".
Il primo a essere lanciato fù Silvio Berluscazzo

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 60 - Il tuffo nel Bicchiere
MessaggioInviato: 15/02/2013, 18:32 
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In quegli anni, nei bar, andava di moda una strana disciplina: Salire in piedi sul bancone per tentare di tuffarsi dentro ad un bicchiere; di questo sport esisteva una variante chiamata " il salto della quaglia": consisteva nell'aspettare con pazienza che un avventore orinasse in una mangiatoia posizionata perfettamente al centro della piazza di "Briaconeira", avvicinarsi furtivi alle spalle e riuscire a urinare, a nostra volta, addosso o nella tasca posteriore dell'avversario che si trovava a portata di pisello.
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Tuttavia, anche se sottoposti a severi criteri antidoping, i nostri eroi bypassarono i controlli somministrandosi ingenti dosi di tritazoloide: unica controidicazione di tale sostanza l'impossibilta' di 'tenerla' dentro se non tappando definitivamente il foro di uscita con un cavatappi arruginito.
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Il primo a essere lanciato fù Silvio Berluscazzo, che atterrò sul terrazzo

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 60 - Il tuffo nel Bicchiere
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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 60 - Il tuffo nel Bicchiere
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Questa tassa serviva a pagare il debito lasciato da un predecessore, accumulato per comprare i Saltinpadella Findus di cui ne andava matta l'amante Ruby Rubasoldi.
Le elezioni andarono male perchè nel concitato periodo pre elettorale lo spread del BTP ebbe un'impennata stile "erezione mentulagra" (come quelle solite ad Arcore); inoltre, la notizia delle dimissioni del Papa, causò numerosissimi casi di eccessi alcoolici con conseguenti disturbi intestinali.
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A questo punto i componenti della squadra "Corto ma storto" decisero di barare mescolando il chili con molte gocce di Guttalcul, facendo in modo che lo stimolo urinario si confondesse con una miscela di sensazioni ambigue quali : l'ansia che cominciava a salire perchè s'era fatto tardi, l'esaurimento dovuto al troppo sesso autoinflitto, la cecità conseguente, il prurito al terzo metacarpo e la gengivite.
Tuttavia, anche se sottoposti a severi criteri antidoping, i nostri eroi bypassarono i controlli somministrandosi ingenti dosi di tritazoloide: unica controidicazione di tale sostanza l'impossibilta' di 'tenerla' dentro se non tappando definitivamente il foro di uscita con un cavatappi arruginito.
Il giorno di carnevale le squadre però riuscirono a passare il test anti-doping tramite un metodo apparentemente meno doloroso, mascherando il cavatappi precedentemente verniciato con il Flatting, tra le terga della stagista Monica Lewinsky.
Intanto le squadre annusarono a turno le scarpe del millepiedi (era soprannominato così l'arbitro) per capire a quale fragranza assomigliasse il fetore che emanavano, ma non si accorsero che il tempo era finito e così si spensero anche gli ultimi baluardi di quel glorioso sport.
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Questa tassa serviva a pagare il debito lasciato da un predecessore, accumulato per comprare i Saltinpadella Findus di cui ne andava matta l'amante Ruby Rubasoldi.
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In quegli anni, nei bar, andava di moda una strana disciplina: Salire in piedi sul bancone per tentare di tuffarsi dentro ad un bicchiere; di questo sport esisteva una variante chiamata " il salto della quaglia": consisteva nell'aspettare con pazienza che un avventore orinasse in una mangiatoia posizionata perfettamente al centro della piazza di "Briaconeira", avvicinarsi furtivi alle spalle e riuscire a urinare, a nostra volta, addosso o nella tasca posteriore dell'avversario che si trovava a portata di pisello.
A questo punto i componenti della squadra "Corto ma storto" decisero di barare mescolando il chili con molte gocce di Guttalcul, facendo in modo che lo stimolo urinario si confondesse con una miscela di sensazioni ambigue quali : l'ansia che cominciava a salire perchè s'era fatto tardi, l'esaurimento dovuto al troppo sesso autoinflitto, la cecità conseguente, il prurito al terzo metacarpo e la gengivite.
Tuttavia, anche se sottoposti a severi criteri antidoping, i nostri eroi bypassarono i controlli somministrandosi ingenti dosi di tritazoloide: unica controidicazione di tale sostanza l'impossibilta' di 'tenerla' dentro se non tappando definitivamente il foro di uscita con un cavatappi arruginito.
Il giorno di carnevale le squadre però riuscirono a passare il test anti-doping tramite un metodo apparentemente meno doloroso, mascherando il cavatappi precedentemente verniciato con il Flatting, tra le terga della stagista Monica Lewinsky.
Intanto le squadre annusarono a turno le scarpe del millepiedi (era soprannominato così l'arbitro) per capire a quale fragranza assomigliasse il fetore che emanavano, ma non si accorsero che il tempo era finito e così si spensero anche gli ultimi baluardi di quel glorioso sport.
Da quel giorno a Bagnoregio governarono Mario Monti e Luigi Pianura, meglio conosciuti come "duo comico Mammuth" che introdussero la tassa comunale sulla prima moglie equivalente al 69 permille (se ancora vergine) del valore della lavastoviglie meno il costo di manutenzione.
Questa tassa serviva a pagare il debito lasciato da un predecessore, accumulato per comprare i Saltinpadella Findus di cui ne andava matta l'amante Ruby Rubasoldi.
Le elezioni andarono male perchè nel concitato periodo pre elettorale lo spread del BTP ebbe un'impennata stile "erezione mentulagra" (come quelle solite ad Arcore); inoltre, la notizia delle dimissioni del Papa, causò numerosissimi casi di eccessi alcoolici con conseguenti disturbi intestinali.
Dopo il periodo di disintossicazione, Giovanna Del Giudice e Lawrence D'Arabia cominciarono una partita ad una nuova specialità: "il lancio del nano".
Il primo a essere lanciato fù Silvio Berluscazzo, che atterrò sul terrazzo del noto macellaio Piero Marrazzo che affacciandosi sul terrazzo esclamo`: "Cribbio! una testa di caz*** ".
Il gioco prese un andazzo che mise in imbarazzo un vecchio assai pazzo


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