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74- la convention VHEMT
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Pagina 12 di 15

Autore:  Basile [ 13/09/2019, 8:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il "prepuzio dell'insula Felicles" persero la loro efficacia e stabilità, si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere delle

Autore:  TritaZ [ 13/09/2019, 8:45 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il "prepuzio dell'insula Felicles" persero la loro efficacia e stabilità, si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle

Autore:  Basile [ 13/09/2019, 9:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il "prepuzio dell'insula Felicles" persero la loro efficacia e stabilità, si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti

Autore:  TritaZ [ 13/09/2019, 9:50 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò

Autore:  Basile [ 13/09/2019, 10:22 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò sulle loro teste, il

Autore:  TritaZ [ 13/09/2019, 10:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò sulle loro teste, il calcestruzzo si sbriciolò come

Autore:  Blobay [ 13/09/2019, 15:18 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò sulle loro teste, il calcestruzzo si sbriciolò come biscotti. Si aprì sotto

Autore:  TritaZ [ 14/09/2019, 7:36 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò sulle loro teste, il calcestruzzo si sbriciolò come biscotti. Si aprì sotto i loro piedi una

Autore:  Blobay [ 14/09/2019, 23:55 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò sulle loro teste, il calcestruzzo si sbriciolò come biscotti. Si aprì sotto i loro piedi una buca, di cui non

Autore:  TritaZ [ 16/09/2019, 7:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 74- la convention VHEMT

Contessa Francesca Capretta Curva Vacca Augusta doveva il suo nome chilometrico all'altrettanta lunghezza del sesso del compagno: Sir Minchia Long, detto anche "The Realwolfman".
La contessa era avvezza alla Coprofilia ed amava guardare le capre che defecavano lungo il cammino di Santiango de Compostela.
Un giorno, durante una scampagnata per i campi, vide un toro. Incuriosita vi si avvicinò circospetta, estrasse dalla borsetta il fazzoletto rosso ed iniziò a pulirsi il rossetto rosso intonato col vestito rosso.
Il toro cominciò ad infuriarsi ed innalzare i peli del naso, sbuffando muco sul fazzoletto rosso della Contessa, che nel frattempo si era inchinata per raccogliere le margheritine sul verde prato che pullualava di verdi cavallette e decidendo improvvisamente di portare il toro con se.
Arrivò il giorno della convention VHEMT e la contessa si presentò a cavallo del toro più gagliardo di tutta l'Umbria!
All'ingresso dell'AgriUmbria di Bastia però, dovette mostrare il passaporto bovino dell'animale e dimostrare che non provenisse dalle zone di deumanizzazione attive.
Il toro però proveniva forse dalla Dàcia oppure da un vicolo di Kayseri in Cappadocia, quindi non aveva nessun certificato valido, dovette perciò aspettare fuori.
La contessa lo legò all'ingresso, per comodità fissò l'estremità della corda al maniglione antiscivolo.
Fu il panico! Un grandissimo errore!
Il grosso toro scorreggiò e la fiammella pilota della caldaia fece detonare la fiamma, trasformando la coda del bovino in una torcia, ed imbizzarrendo il toro che cominciò a correre divulgando le fiamme.
Tutto attorno prese a spargersi fumo e puzza di cacca. Il panico si diffuse rapidamente. Il relatore prese a gridare al microfono frasi di ogni tipo, insultando chi scappava, con epiteti del genere:
- "vigliacchi! non fuggite ma combattete la vostra paura. Siete solo pecore da monta, la convention lo dimostra"
Da lontano uno rispose:
" Maestro, cosa dovremmo fare?"
Lui replicò:
"Ardete in allegrezza, buttatevi tra le fiamme, ma prima devolvete i vostri testicoli alle grazie di Simon Kimbangu ed i vostri denari al sottoscritto, che ringrazia e vi saluta "caldamente".
Nel frattempo la contessa uscì dalla toilette, dove stava praticando del sesso pomeridiano con un brutale e dotato Mandingo africano e sorrise soddisfatta.
Notò a malapena la confusione che imperversava nello stand, ma non potè ignorare che il suo toro correva verso di lei sventolando la coda incendiata.
Qualche balordo gli aveva anche tirato della benzina, sperando bruciasse del tutto, ma la sua cotenna era cosi spessa che risultò quasi ignifuga.
Tuttavia, la pelle delle palle del toro era quella di Apelle figlio di Apollo, quindi abituata alle alte temperature dovute al carro solare di Trundholm, ma scoppiarono ugualmente ed inevitabilmente, creando una voragine nell'area circostante.
Le colonne che sorreggevano il tetto, chiamato "prepuzio dell'insula Felicles", persero la loro efficacia e stabilità. Si sentì un fragore e si cominciò ad intravedere, tra le nuvole di polvere, delle crepe molto preoccupanti sul soffitto.
Tutto crollò sulle loro teste, il calcestruzzo si sbriciolò come biscotti. Si aprì sotto i loro piedi una buca profonda 16 metri , di cui i

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