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 Oggetto del messaggio: Re: 75- La storia di Marcomigno
MessaggioInviato: 14/11/2019, 11:54 
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Marcomigno era nato sull'isola di Stromboli precisamente a Scugghittu un posto molto oscuro, pieno di sassi, senza vegetazione, nè case dove potersi riparare.
Sua madre era lì perché proveniva da troja, famosa località di grandi donne imprenditrici del sesso, dove per guadagnare il salario, intratteneva simpatici vecchietti, insegnando loro l'arte degli scacchi.
Funzionava così: ad ogni mossa errata venivano inflitti dei rimpatri e portati in terra ferma con dei barchini fatiscenti.
Ad ogni mossa corretta venivano premiati in natura, con due bachi per cervelli bacati ed una mela. Finite le mele però, le donzelle di Scugghittu si arrabbiarono e cominciarono a spogliarsi completamente nude in segno di protesta.
Alcuni vecchietti si preoccuparono per la prostata, dato che vedere delle nudità, non dava nessun degno sostegno all'apparato urogenitale.
Marcomigno si interrogò su come far fare una bella figura alla madre, dato che stava comunque rimpatriando tutti i suoi clienti.
Un bel giorno ebbe una grande idea: prese uno scatolone di computer, ci issò una vela, si iscrisse sul sito http://www.papertoilet.com, prese fiato e soffiò forte sulla vela.
Aveva calcolato quasi tutto, ma lo scatolone non si muoveva. Raccolse quindi due cucchiaini di benzina e li versò dentro un bicchiere colmo di nitro glicerina e lo posizionò sotto lo scatolone. Aspettò il momento giusto, quando nessuno poteva vederlo e cominciò la sua azione irabonda:
prese fiato e scorreggiò sopra il bicchiere che divenne incandescente.
Lo scatolone si mosse sopra ogni aspettativa. Le bolle generate fornivano una spinta cinetica verso l'alto così forte, che raggiunse Malta.
"L'era dell'apocalisse" (così viene chiamata la data in cui lo scatolone decollò) ebbe inizio.
Ancora oggi si continua a respirare l'aria malsana che si propagò all'epoca per tutta la zona circostante.
Un forte odore di scorregge attanaglia ancora oggi chi per sbaglio approda sull'isola di Scugghittu, mosche comprese.
Infatti una nuova razza di insetti, alterazione genetica del classico moscone, comparve sull'isola.
L'evoluzione di questi era dovuta alle radiazioni emanate dalle scorregge sganciate dal giovane Marcomigno secoli prima.
Questi insetti avevano i denti da tricheco, la bocca a forma di buco di ciulo di gallina, le zampe tutte rotte, il corpo butterato. Insomma: delle chiaviche!!!
Vennero scoperti da dei ricercatori Rumeni. Nel momento in cui li analizzarono si accorsero subito che sotto la coda, al posto dei testicoli, avevano delle grosse piaghe.
Da queste usciva un raggio di luce azzurro intenso che illuminava tutta la stanza, e gli scienziati non si spiegavano come fosse possibile.
Ipotizzarono che fossero radiazioni generate dai rifiuti industriali seppelliti in cortile da Marcomigno
durante la sua infanzia.
La cosa non sarebbe stata preoccupante se non fosse per il fatto che anche i suoi genitori, i suoi nonni, e tutti i suoi avi, fecero la stessa cosa e che la sua stessa fine poteva essere legata alla mancata bonifica dei detriti nucleari.
Gli scienziati indagarono sulla provenienza delle scorie, dalla ricerca usci fuori che il 26/04/1986 la camorra incaricò Marcomigno di recarsi a Pripyat per prelevare fusti di "urcaiolo" dal nocciolo del reattore 4.
Questi servivano per manipolare l'opinione pubblica a favore dei complottisti di Malofeev. L'oligarca russo infatti finanziava tutte le iniziative omofobe che portavano alla secessione

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 Oggetto del messaggio: Re: 75- La storia di Marcomigno
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Marcomigno era nato sull'isola di Stromboli precisamente a Scugghittu un posto molto oscuro, pieno di sassi, senza vegetazione, nè case dove potersi riparare.
Sua madre era lì perché proveniva da troja, famosa località di grandi donne imprenditrici del sesso, dove per guadagnare il salario, intratteneva simpatici vecchietti, insegnando loro l'arte degli scacchi.
Funzionava così: ad ogni mossa errata venivano inflitti dei rimpatri e portati in terra ferma con dei barchini fatiscenti.
Ad ogni mossa corretta venivano premiati in natura, con due bachi per cervelli bacati ed una mela. Finite le mele però, le donzelle di Scugghittu si arrabbiarono e cominciarono a spogliarsi completamente nude in segno di protesta.
Alcuni vecchietti si preoccuparono per la prostata, dato che vedere delle nudità, non dava nessun degno sostegno all'apparato urogenitale.
Marcomigno si interrogò su come far fare una bella figura alla madre, dato che stava comunque rimpatriando tutti i suoi clienti.
Un bel giorno ebbe una grande idea: prese uno scatolone di computer, ci issò una vela, si iscrisse sul sito http://www.papertoilet.com, prese fiato e soffiò forte sulla vela.
Aveva calcolato quasi tutto, ma lo scatolone non si muoveva. Raccolse quindi due cucchiaini di benzina e li versò dentro un bicchiere colmo di nitro glicerina e lo posizionò sotto lo scatolone. Aspettò il momento giusto, quando nessuno poteva vederlo e cominciò la sua azione irabonda:
prese fiato e scorreggiò sopra il bicchiere che divenne incandescente.
Lo scatolone si mosse sopra ogni aspettativa. Le bolle generate fornivano una spinta cinetica verso l'alto così forte, che raggiunse Malta.
"L'era dell'apocalisse" (così viene chiamata la data in cui lo scatolone decollò) ebbe inizio.
Ancora oggi si continua a respirare l'aria malsana che si propagò all'epoca per tutta la zona circostante.
Un forte odore di scorregge attanaglia ancora oggi chi per sbaglio approda sull'isola di Scugghittu, mosche comprese.
Infatti una nuova razza di insetti, alterazione genetica del classico moscone, comparve sull'isola.
L'evoluzione di questi era dovuta alle radiazioni emanate dalle scorregge sganciate dal giovane Marcomigno secoli prima.
Questi insetti avevano i denti da tricheco, la bocca a forma di buco di ciulo di gallina, le zampe tutte rotte, il corpo butterato. Insomma: delle chiaviche!!!
Vennero scoperti da dei ricercatori Rumeni. Nel momento in cui li analizzarono si accorsero subito che sotto la coda, al posto dei testicoli, avevano delle grosse piaghe.
Da queste usciva un raggio di luce azzurro intenso che illuminava tutta la stanza, e gli scienziati non si spiegavano come fosse possibile.
Ipotizzarono che fossero radiazioni generate dai rifiuti industriali seppelliti in cortile da Marcomigno
durante la sua infanzia.
La cosa non sarebbe stata preoccupante se non fosse per il fatto che anche i suoi genitori, i suoi nonni, e tutti i suoi avi, fecero la stessa cosa e che la sua stessa fine poteva essere legata alla mancata bonifica dei detriti nucleari.
Gli scienziati indagarono sulla provenienza delle scorie, dalla ricerca usci fuori che il 26/04/1986 la camorra incaricò Marcomigno di recarsi a Pripyat per prelevare fusti di "urcaiolo" dal nocciolo del reattore 4.
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 Oggetto del messaggio: Re: 75- La storia di Marcomigno
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Marcomigno era nato sull'isola di Stromboli precisamente a Scugghittu un posto molto oscuro, pieno di sassi, senza vegetazione, nè case dove potersi riparare.
Sua madre era lì perché proveniva da troja, famosa località di grandi donne imprenditrici del sesso, dove per guadagnare il salario, intratteneva simpatici vecchietti, insegnando loro l'arte degli scacchi.
Funzionava così: ad ogni mossa errata venivano inflitti dei rimpatri e portati in terra ferma con dei barchini fatiscenti.
Ad ogni mossa corretta venivano premiati in natura, con due bachi per cervelli bacati ed una mela. Finite le mele però, le donzelle di Scugghittu si arrabbiarono e cominciarono a spogliarsi completamente nude in segno di protesta.
Alcuni vecchietti si preoccuparono per la prostata, dato che vedere delle nudità, non dava nessun degno sostegno all'apparato urogenitale.
Marcomigno si interrogò su come far fare una bella figura alla madre, dato che stava comunque rimpatriando tutti i suoi clienti.
Un bel giorno ebbe una grande idea: prese uno scatolone di computer, ci issò una vela, si iscrisse sul sito http://www.papertoilet.com, prese fiato e soffiò forte sulla vela.
Aveva calcolato quasi tutto, ma lo scatolone non si muoveva. Raccolse quindi due cucchiaini di benzina e li versò dentro un bicchiere colmo di nitro glicerina e lo posizionò sotto lo scatolone. Aspettò il momento giusto, quando nessuno poteva vederlo e cominciò la sua azione irabonda:
prese fiato e scorreggiò sopra il bicchiere che divenne incandescente.
Lo scatolone si mosse sopra ogni aspettativa. Le bolle generate fornivano una spinta cinetica verso l'alto così forte, che raggiunse Malta.
"L'era dell'apocalisse" (così viene chiamata la data in cui lo scatolone decollò) ebbe inizio.
Ancora oggi si continua a respirare l'aria malsana che si propagò all'epoca per tutta la zona circostante.
Un forte odore di scorregge attanaglia ancora oggi chi per sbaglio approda sull'isola di Scugghittu, mosche comprese.
Infatti una nuova razza di insetti, alterazione genetica del classico moscone, comparve sull'isola.
L'evoluzione di questi era dovuta alle radiazioni emanate dalle scorregge sganciate dal giovane Marcomigno secoli prima.
Questi insetti avevano i denti da tricheco, la bocca a forma di buco di ciulo di gallina, le zampe tutte rotte, il corpo butterato. Insomma: delle chiaviche!!!
Vennero scoperti da dei ricercatori Rumeni. Nel momento in cui li analizzarono si accorsero subito che sotto la coda, al posto dei testicoli, avevano delle grosse piaghe.
Da queste usciva un raggio di luce azzurro intenso che illuminava tutta la stanza, e gli scienziati non si spiegavano come fosse possibile.
Ipotizzarono che fossero radiazioni generate dai rifiuti industriali seppelliti in cortile da Marcomigno
durante la sua infanzia.
La cosa non sarebbe stata preoccupante se non fosse per il fatto che anche i suoi genitori, i suoi nonni, e tutti i suoi avi, fecero la stessa cosa e che la sua stessa fine poteva essere legata alla mancata bonifica dei detriti nucleari.
Gli scienziati indagarono sulla provenienza delle scorie, dalla ricerca usci fuori che il 26/04/1986 la camorra incaricò Marcomigno di recarsi a Pripyat per prelevare fusti di "urcaiolo" dal nocciolo del reattore 4.
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Marcomigno era nato sull'isola di Stromboli precisamente a Scugghittu un posto molto oscuro, pieno di sassi, senza vegetazione, nè case dove potersi riparare.
Sua madre era lì perché proveniva da troja, famosa località di grandi donne imprenditrici del sesso, dove per guadagnare il salario, intratteneva simpatici vecchietti, insegnando loro l'arte degli scacchi.
Funzionava così: ad ogni mossa errata venivano inflitti dei rimpatri e portati in terra ferma con dei barchini fatiscenti.
Ad ogni mossa corretta venivano premiati in natura, con due bachi per cervelli bacati ed una mela. Finite le mele però, le donzelle di Scugghittu si arrabbiarono e cominciarono a spogliarsi completamente nude in segno di protesta.
Alcuni vecchietti si preoccuparono per la prostata, dato che vedere delle nudità, non dava nessun degno sostegno all'apparato urogenitale.
Marcomigno si interrogò su come far fare una bella figura alla madre, dato che stava comunque rimpatriando tutti i suoi clienti.
Un bel giorno ebbe una grande idea: prese uno scatolone di computer, ci issò una vela, si iscrisse sul sito http://www.papertoilet.com, prese fiato e soffiò forte sulla vela.
Aveva calcolato quasi tutto, ma lo scatolone non si muoveva. Raccolse quindi due cucchiaini di benzina e li versò dentro un bicchiere colmo di nitro glicerina e lo posizionò sotto lo scatolone. Aspettò il momento giusto, quando nessuno poteva vederlo e cominciò la sua azione irabonda:
prese fiato e scorreggiò sopra il bicchiere che divenne incandescente.
Lo scatolone si mosse sopra ogni aspettativa. Le bolle generate fornivano una spinta cinetica verso l'alto così forte, che raggiunse Malta.
"L'era dell'apocalisse" (così viene chiamata la data in cui lo scatolone decollò) ebbe inizio.
Ancora oggi si continua a respirare l'aria malsana che si propagò all'epoca per tutta la zona circostante.
Un forte odore di scorregge attanaglia ancora oggi chi per sbaglio approda sull'isola di Scugghittu, mosche comprese.
Infatti una nuova razza di insetti, alterazione genetica del classico moscone, comparve sull'isola.
L'evoluzione di questi era dovuta alle radiazioni emanate dalle scorregge sganciate dal giovane Marcomigno secoli prima.
Questi insetti avevano i denti da tricheco, la bocca a forma di buco di ciulo di gallina, le zampe tutte rotte, il corpo butterato. Insomma: delle chiaviche!!!
Vennero scoperti da dei ricercatori Rumeni. Nel momento in cui li analizzarono si accorsero subito che sotto la coda, al posto dei testicoli, avevano delle grosse piaghe.
Da queste usciva un raggio di luce azzurro intenso che illuminava tutta la stanza, e gli scienziati non si spiegavano come fosse possibile.
Ipotizzarono che fossero radiazioni generate dai rifiuti industriali seppelliti in cortile da Marcomigno
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La cosa non sarebbe stata preoccupante se non fosse per il fatto che anche i suoi genitori, i suoi nonni, e tutti i suoi avi, fecero la stessa cosa e che la sua stessa fine poteva essere legata alla mancata bonifica dei detriti nucleari.
Gli scienziati indagarono sulla provenienza delle scorie, dalla ricerca usci fuori che il 26/04/1986 la camorra incaricò Marcomigno di recarsi a Pripyat per prelevare fusti di "urcaiolo" dal nocciolo del reattore 4.
Questi servivano per manipolare l'opinione pubblica a favore dei complottisti di Malofeev. L'oligarca russo infatti finanziava tutte le iniziative omofobe che portavano alla secessione degli eterosessuali dal dominio preponderande della lobby gay padane.
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Sua madre era lì perché proveniva da troja, famosa località di grandi donne imprenditrici del sesso, dove per guadagnare il salario, intratteneva simpatici vecchietti, insegnando loro l'arte degli scacchi.
Funzionava così: ad ogni mossa errata venivano inflitti dei rimpatri e portati in terra ferma con dei barchini fatiscenti.
Ad ogni mossa corretta venivano premiati in natura, con due bachi per cervelli bacati ed una mela. Finite le mele però, le donzelle di Scugghittu si arrabbiarono e cominciarono a spogliarsi completamente nude in segno di protesta.
Alcuni vecchietti si preoccuparono per la prostata, dato che vedere delle nudità, non dava nessun degno sostegno all'apparato urogenitale.
Marcomigno si interrogò su come far fare una bella figura alla madre, dato che stava comunque rimpatriando tutti i suoi clienti.
Un bel giorno ebbe una grande idea: prese uno scatolone di computer, ci issò una vela, si iscrisse sul sito http://www.papertoilet.com, prese fiato e soffiò forte sulla vela.
Aveva calcolato quasi tutto, ma lo scatolone non si muoveva. Raccolse quindi due cucchiaini di benzina e li versò dentro un bicchiere colmo di nitro glicerina e lo posizionò sotto lo scatolone. Aspettò il momento giusto, quando nessuno poteva vederlo e cominciò la sua azione irabonda:
prese fiato e scorreggiò sopra il bicchiere che divenne incandescente.
Lo scatolone si mosse sopra ogni aspettativa. Le bolle generate fornivano una spinta cinetica verso l'alto così forte, che raggiunse Malta.
"L'era dell'apocalisse" (così viene chiamata la data in cui lo scatolone decollò) ebbe inizio.
Ancora oggi si continua a respirare l'aria malsana che si propagò all'epoca per tutta la zona circostante.
Un forte odore di scorregge attanaglia ancora oggi chi per sbaglio approda sull'isola di Scugghittu, mosche comprese.
Infatti una nuova razza di insetti, alterazione genetica del classico moscone, comparve sull'isola.
L'evoluzione di questi era dovuta alle radiazioni emanate dalle scorregge sganciate dal giovane Marcomigno secoli prima.
Questi insetti avevano i denti da tricheco, la bocca a forma di buco di ciulo di gallina, le zampe tutte rotte, il corpo butterato. Insomma: delle chiaviche!!!
Vennero scoperti da dei ricercatori Rumeni. Nel momento in cui li analizzarono si accorsero subito che sotto la coda, al posto dei testicoli, avevano delle grosse piaghe.
Da queste usciva un raggio di luce azzurro intenso che illuminava tutta la stanza, e gli scienziati non si spiegavano come fosse possibile.
Ipotizzarono che fossero radiazioni generate dai rifiuti industriali seppelliti in cortile da Marcomigno
durante la sua infanzia.
La cosa non sarebbe stata preoccupante se non fosse per il fatto che anche i suoi genitori, i suoi nonni, e tutti i suoi avi, fecero la stessa cosa e che la sua stessa fine poteva essere legata alla mancata bonifica dei detriti nucleari.
Gli scienziati indagarono sulla provenienza delle scorie, dalla ricerca usci fuori che il 26/04/1986 la camorra incaricò Marcomigno di recarsi a Pripyat per prelevare fusti di "urcaiolo" dal nocciolo del reattore 4.
Questi servivano per manipolare l'opinione pubblica a favore dei complottisti di Malofeev. L'oligarca russo infatti finanziava tutte le iniziative omofobe che portavano alla secessione degli eterosessuali dal dominio preponderande della lobby gay padane.
Il denaro Russo, proveniente dagli illeciti commerciali,

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Marcomigno era nato sull'isola di Stromboli precisamente a Scugghittu un posto molto oscuro, pieno di sassi, senza vegetazione, nè case dove potersi riparare.
Sua madre era lì perché proveniva da troja, famosa località di grandi donne imprenditrici del sesso, dove per guadagnare il salario, intratteneva simpatici vecchietti, insegnando loro l'arte degli scacchi.
Funzionava così: ad ogni mossa errata venivano inflitti dei rimpatri e portati in terra ferma con dei barchini fatiscenti.
Ad ogni mossa corretta venivano premiati in natura, con due bachi per cervelli bacati ed una mela. Finite le mele però, le donzelle di Scugghittu si arrabbiarono e cominciarono a spogliarsi completamente nude in segno di protesta.
Alcuni vecchietti si preoccuparono per la prostata, dato che vedere delle nudità, non dava nessun degno sostegno all'apparato urogenitale.
Marcomigno si interrogò su come far fare una bella figura alla madre, dato che stava comunque rimpatriando tutti i suoi clienti.
Un bel giorno ebbe una grande idea: prese uno scatolone di computer, ci issò una vela, si iscrisse sul sito http://www.papertoilet.com, prese fiato e soffiò forte sulla vela.
Aveva calcolato quasi tutto, ma lo scatolone non si muoveva. Raccolse quindi due cucchiaini di benzina e li versò dentro un bicchiere colmo di nitro glicerina e lo posizionò sotto lo scatolone. Aspettò il momento giusto, quando nessuno poteva vederlo e cominciò la sua azione irabonda:
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Lo scatolone si mosse sopra ogni aspettativa. Le bolle generate fornivano una spinta cinetica verso l'alto così forte, che raggiunse Malta.
"L'era dell'apocalisse" (così viene chiamata la data in cui lo scatolone decollò) ebbe inizio.
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L'evoluzione di questi era dovuta alle radiazioni emanate dalle scorregge sganciate dal giovane Marcomigno secoli prima.
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Vennero scoperti da dei ricercatori Rumeni. Nel momento in cui li analizzarono si accorsero subito che sotto la coda, al posto dei testicoli, avevano delle grosse piaghe.
Da queste usciva un raggio di luce azzurro intenso che illuminava tutta la stanza, e gli scienziati non si spiegavano come fosse possibile.
Ipotizzarono che fossero radiazioni generate dai rifiuti industriali seppelliti in cortile da Marcomigno
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Gli scienziati indagarono sulla provenienza delle scorie, dalla ricerca usci fuori che il 26/04/1986 la camorra incaricò Marcomigno di recarsi a Pripyat per prelevare fusti di "urcaiolo" dal nocciolo del reattore 4.
Questi servivano per manipolare l'opinione pubblica a favore dei complottisti di Malofeev. L'oligarca russo infatti finanziava tutte le iniziative omofobe che portavano alla secessione degli eterosessuali dal dominio preponderande della lobby gay padane.
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