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93- La miniera di Chuquicamata.
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Autore:  Basile [ 24/05/2023, 8:00 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva la schiena, inizio così a "cagarsi" addosso

Autore:  TritaZ [ 24/05/2023, 10:52 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva la schiena, inizio così a "cagarsi" addosso metre Basile stava salendo

Autore:  Blobay [ 24/05/2023, 13:51 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva la schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile stava salendo per capire cosa succedeva.

Autore:  TritaZ [ 24/05/2023, 14:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva la schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava sotto poichè stava salendo per capire cosa succedeva.

Autore:  Basile [ 24/05/2023, 16:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva la schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava sotto poichè stava salendo per capire cosa succedeva. Tritaz capì che era

Autore:  TritaZ [ 25/05/2023, 13:46 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva il mal di schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava proprio sotto poichè stava salendo per capire cosa succedesse.
Tritaz capì che era ormai impossibile trattenersi e

Autore:  Basile [ 25/05/2023, 14:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva il mal di schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava proprio sotto poichè stava salendo per capire cosa succedesse.
Tritaz capì che era ormai impossibile trattenersi e con un balzo si

Autore:  TritaZ [ 25/05/2023, 14:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva il mal di schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava proprio sotto poichè stava salendo per capire cosa succedesse.
Tritaz capì che era ormai impossibile trattenersi e con un balzo si calò le braghe e

Autore:  Blobay [ 26/05/2023, 11:36 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva il mal di schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava proprio sotto poichè stava salendo per capire cosa succedesse.
Tritaz capì che era ormai impossibile trattenersi e con un balzo si calò le braghe e si mise a cavalcioni

Autore:  TritaZ [ 26/05/2023, 12:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: 93- La miniera di Chuquicamata.

Blobay iniziò l'attività di minatore.
Pensava di diventare ricco infilando parte delle pepite nella bisaccia, ma questa veniva rigorosamente controllata all'uscita. Così trovò un metodo più sicuro realizzando un dispositivo di occultamento composto da fogli di alluminio e fondi del caffè, per avvolgere le pietre , così facendo il metaldetector non riusciva ad interpretare l'odore che avessero.
Erano le 18.00 quando, uscendo dalla miniera, si accorse che stava perdendo pezzi di carta stagnola e una scia di caffè dalla gamba del pantalone.
Il forte odore destò l'attenzione dei cani che accorsero da tutto il vicinato, creando una canizza intorno ai piedi del malcapitato collega Tritaz, che stava facendosi gli affari altrui ma, per evitare i cani, dovette abbandonare e mettersi in cima ad una scala .
L'altezza non lo mise a suo agio, perché iniziarono i giramenti di cranio. Dovette quindi scendere , in modo che la pressione sanguigna si stabilizzasse. Arrivato a terra però i cani tornarono all'attacco. Il primo attacco fu come quello dei videogiochi tipo L4D o ZOMBIE SURVIVAL, dove ondate di non morti, che all'inizio ti spuntavano da ogni dove, cominciavano poi a divorarti.
Dunque Tritaz tentò di sgusciare via passando attraverso una finestra, ma purtroppo non si accorse che dall'altra parte c'era lo spogliatoio delle pallavoliste della nazionale trans Brasiliana, quindi tornò indietro.
Blobay aveva pensato che forse la sua repentina fuga fosse dovuta a dissenteria e da questo pensiero estrapolò una netta convinzione che si tramutò in tragica realtà.
I bagni più vicini erano quelli del Vescovato, per poter entrare dovevi essere o un frate o un corriere Amazon.
Tritaz, ancora incima alla scala, optò per un angolo dove, calandosi le braghe, avrebbe potuto iniziare a pensare intensamente.
Il suo fondo pensionistico non copriva il mal di schiena, inizio così a "cagarsi" addosso, mentre Basile si trovava proprio sotto poichè stava salendo per capire cosa succedesse.
Tritaz capì che era ormai impossibile trattenersi e con un balzo si calò le braghe e si mise a cavalcioni sulle spalle di Basile

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