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The Sopranos (serie) (6+) https://agrilan.net/forum/viewtopic.php?f=220&t=5610 |
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Autore: | TritaZ [ 10/10/2013, 7:00 ] |
Oggetto del messaggio: | The Sopranos (serie) (6+) |
Questa serie televisiva, per ammissione dello stesso Chase[24] si basa principalmente sulla visione antropologica che della malavita organizzata contemporanea ha dato Martin Scorsese in Quei bravi ragazzi (1990), ossia quella dei cosiddetti «piccoli operai del crimine»:[25] la loro vita quotidiana, i problemi familiari che s'incrociano con quelli lavorativi e sentimentali, il tutto visto attraverso una visione ora umoristica ora drammaticamente realista. Chase omaggia ripetutamente Quei bravi ragazzi e anche all'atto della costituzione del cast ha attinto a piene mani da quello del film di Scorsese. In generale tuttavia, è l'intero panorama cinematografico del genere gangster ad aver contribuito alle atmosfere de I Soprano: da classici come Nemico pubblico, Scarface - Lo sfregiato e Piccolo Cesare, alla trilogia de Il padrino di Francis Ford Coppola, (ripetutamente omaggiata e citata durante le stagioni) i punti di riferimento sono dozzine. Chase ha architettato un mondo di finzione[26][27] basandosi però su realtà esistenti, quali la mafia del New Jersey e le Cinque Famiglie di New York. Si è basato su personaggi reali e ne ha preso spunto per la creazione di una serie di legami di finzione estremamente complessi e mai lasciati al caso: sono nate così le cosche immaginarie dei DiMeo, di cui fanno parte i Soprano, e dei Lupertazzi. Fulcro della narrazione è il personaggio di Tony (una sorta di "Emma Bovary televisiva"[28][29]), caso pressoché unico di personaggio televisivo sviscerato nella profondità dei suoi stati d'animo, dei sentimenti, dei sensi di colpa, filtrati attraverso gli occhi del mondo "reale", quello impersonato dalla dottoressa Melfi. La narrazione è progressiva nelle varie stagioni: i personaggi crescono e sviluppano le loro vicende e i loro conflitti personali, divenendo anche protagonisti di molte puntate al posto di Tony e di piccoli "minicicli" interni. Uno degli elementi di maggior originalità è l'evidente simbologia che s'innesca nell'intreccio narrativo e che ha creato una sorta di mitologia interna al racconto: cene, ricorrenze, apparizioni fulminee, rimandi ad avvenimenti trascorsi e a persone defunte, metafore continue (con gli animali soprattutto), allusioni e altri espedienti retorici sono solo alcuni degli elementi che hanno portato il testo a vette narrative e a uno sviluppo su molteplici livelli: psicologico, filosofico, sociale e politico. Inoltre, il racconto procede anche per flashback (l'infanzia di Tony, dove si annidano i motivi della sua ansia) e non disdegna incursioni nell'onirico (i sogni di Tony e di altri personaggi sono fondamentali e danno spesso le motivazioni delle azioni coscienti[30]). ______________________________________________________ Sara' che mi ero creato troppe spettative dato che avevo letto molte recensioni positive su quasta serie, sara' che alla fine da un "gegerste mouvie" ci si aspetta sempre adrenalina a carrettate ... ma io sono restato deluso ! Mi son procurato le prime 4 stagioni senza nemmeno guardare l'episodio pilota sicuro che ci sarei andato in fissa, invece ho guardato la prima e meta' della seconda e ora credo di abbandonare. Intrigante l'aspetto psicologico legato allo "stress del boss" ma approssimativo tutto il resto. non c'e' ritmo. non c''e' azione non c'e' quasi trama. ogni episodio e' quasi scollegato (o collegato male) dal precedente ... insomma, non me la sento di dargli meno del 6 plitico e stiracchiato (anche perche' non sarebbe giusto dato che ho visto circa 1/4 dell puntate totali) ma sicuro non e' il serial che preferisco ! |
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