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Negli ultimi giorni si è parlato molto di Popcorn Time, un'applicazione che in maniera apparentemente legale (non per l'utente, naturalmente) si pone l'obiettivo di rendere semplice la fruizione gratuita di film in streaming. Questi verranno raccolti automaticamente all'interno di una sorta di browser in stile Netflix, con un'interfaccia facile da intuire come quella dei servizi online a pagamento, mentre l'esecuzione sarà praticata attraverso BitTorrent, protocollo peer-to-peer.
Con la parola peer-to-peer si specifica un particolare tipo di rete caratterizzato dall'assenza di una distinzione specifica fra server e client, ovvero da chi trasmette uno specifico servizio e chi lo riceve. I vari nodi della rete, in sostanza, sono in grado di ricevere ed inviare informazioni sensibili, consentendo molteplici destinazioni d'uso all'interno del web. È indubbio, tuttavia, che il P2P si sia diffuso soprattutto per servizi che permettono lo scambio di file (più o meno leciti).
Fra i primi servizi storici di massa non possiamo non citare Napster che, attraverso un sistema di server centrali, permetteva lo scambio di file musicali fra gli utenti che partecipavano al servizio. Suscitando i sospetti delle autorità giudiziarie per la folta presenza di materiale protetto da diritti d'autore, Napster si è trovata costretta a chiudere dopo due anni dal suo rilascio al pubblico, nel luglio del 2001.
Da allora sono state tante le applicazioni ed i servizi di file-sharing diffusi all'interno di una sempre più folta community, come ad esempio BitTorrent, protocollo P2P utilizzato per la distribuzione e condivisione di qualsiasi tipo di file attraverso l'aggancio di un server centrale. Un sistema di questo tipo, come è facile intuire, permette di sollevare i responsabili del servizio da ogni problematica giudiziaria, dal momento che nessun file, fra quelli scambiati, si trova all'interno dei server proprietari.
Negli ultimi periodi il protocollo BitTorrent permette di accedere in streaming ad alcuni file multimediali, dando la possibilità di visualizzare contenuti video durante il download, che avviene pertanto in maniera progressiva e non casuale. Tale operazione, ampiamente diffusa ed in grado di catalizzare l'interesse di centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo, risulta tuttavia di difficile accesso per gli utenti meno smaliziati.
Ed è qui che cade Popcorn Time, un'applicazione per lo streaming multimediale multi-piattaforma con l'obiettivo di divenire "l'incubo di Hollywood", o in altri termini il "Netflix dei pirati". Iniziato come un esperimento fra amici, Popcorn Time si è espanso rapidamente in qualcosa di parecchio più grande: il progetto open-source vanta circa 20 collaboratori su Github e continua ad espandersi in maniera estremamente rapida. L'applicativo è stato tradotto in sei lingue diverse (fra cui l'italiano) in sole ventiquattro ore grazie alla collaborazione degli sviluppatori in tutto il mondo.
"In qualità di designer amo la sfida della semplificazione", ha dichiarato Sebastian, uno fra gli sviluppatori argentini alla base del progetto, a TorrentFreak. "Prendere cioè qualcosa di difficile per gli utenti comuni e renderla utilizzabile da tutti. Ho un sacco di amici che non capiscono il mondo dei torrent e volevo rendere semplice il processo per il download di file basati sul protocollo".
Dopo alcuni mesi di sviluppo, Popcorn Time diveniva realtà con l'obiettivo di permettere l'accesso a centinaia di film (con qualità video diverse e con il supporto ai sottotitoli) tramite la semplice pressione di un click, così come avviene sostanzialmente sui servizi legali a pagamento. L'applicativo si mostra come un browser, in stile Netflix, offrendo la possibilità di cercare uno specifico titolo o sceglierlo attraverso le categorie disponibili.
"La tecnologia usata nell'applicazione è molto semplice. Utilizziamo un gruppo di API, una per il download dei torrent, un'altra per le informazioni dei film, e un'altra per le locandine", sostiene Sebastian. "Abbiamo anche un'API progettata specificamente per i sottotitoli. Tutto è automatizzato, noi non teniamo alcun file all'interno dei nostri server, ma prendiamo informazioni che già esistono online e le mettiamo insieme".
Proprio questo è stato uno fra gli aspetti più curati dalla nuova "società", consentendo ai ragazzi coinvolti di non preoccuparsi di possibili azioni legali. Popcorn Time informa i propri utenti che condividere materiale protetto da diritti d'autore non è permesso in molti stati e che l'applicazione non detiene alcun contenuto fra quelli proposti in automatico.
I file torrent vengono scaricati da YTS attraverso un'API installata nel servizio, che cerca all'interno del database e permette la condivisione del contenuto su richiesta. Quando viene completato il download l'app continuerà la condivisione per un periodo di tempo prefissato: "Non ci aspettiamo problematiche legali. Noi non forniamo direttamente contenuti illegali, e nessuno degli sviluppatori ha dei profitti dall'applicazione", sono le parole di Sebastian.
"Non ci sono banner pubblicitari, né la possibilità di sottoscrivere account premium con abbonamenti a pagamento, e niente del genere. È un esperimento per imparare e condividere". Popcorn Time è ancora ufficialmente in fase di beta e si evolverà, a detta degli sviluppatori, nel corso dei prossimi mesi. Sarà interessante notare il modo in cui si svilupperà il servizio e quale sarà la reazione di Hollywood. Gli obiettivi di Popcorn Time sono assolutamente altisonanti, e non ci aspettiamo che un progetto del genere possa avere vita facile dal punto di vista legale.
http://getpopcornti.me/