Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL. Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte. Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento. Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum". Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico. Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto. Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone. Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo: <<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">> Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire : <<"quella della befana puzzava meno
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