S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido. La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per tentare lo sbarco ordinato ed efficace. Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni e mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche. Passo dopo passo il Cailffo e i suoi compagni si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa. La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale. Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni. Il drago, alla visione del kaliffone, si senti svenire e crollò a
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