Il potere alle Donne
Tuttavia una grande éra stava arrivando, grazie alla scoperta della donna, capace di trascinare, anche lui, il mitico Kiukursus, il più riottoso ed ostinato, verso la salita a gloria sicura. Ma le donne tramavano un dolce quanto perfido piano per prendere lo scettro del potere , tramite l'ausilio di misteriosi pertugi in grado di riscaldare il letto di molti guerrieri contemporaneamente . Da qui il soprannome di "Sacerdotesse di Venere" . Questo scatenò la gelosia di TravesTritaZ, il loro pappone personale, che esigeva il pizzo a tutte. Fù così che inizio' questa ingarbugliata storia. Kiukursus e TravesTritaz divennero accerrimi nemici a tal punto che si tiravano le molotov utilizzando grossi Trabucchi medioevali, il loro astio aumentò quando una nuova figura entrò prepotentemente nella loro intimità seminando zizzagna tra le fila dei loro sostenitori. Veniva chiamata "la sventratrice" meglio nota come "Contessina Serbelloni Mazzoni VienDalMare" poichè di fatto aveva residenza a Fregene ma passava le ferie in romagna, dato che prediligeva la piadina rispetto alla Pajata e i tortelli rispetto all'amatriciana. Durante le ferie conobbe il capo dei Viados TravesTritaz detto "galleria" poichè aveva battuto spesso i marcipiedi di riccione togliendo lavoro alle donne di KiuKursus. L'ira funesta del KIuKursus si scatenò come il vulcano krakatoa sottoforma di minace verbali: orcacciaputana , orcacciamaiala, orcacciazozza , orcacciamiseria e così via, finchè concepì la "ballista buriza" definizione apparentemente senza senso ma che nascondeva parole magiche che anagrammate in cirillico dicevano: mi piacerebbe farmi una bella liposuzione addominale!!!! . Il chirurgo di turno osservò la ballista e decise che non valeva la pena operare e la soppresse. KiuKursus e TravesTritaz giunsero alla brutale conclusione che Donne e Traveste potessero convivere assieme, per la durata dell'intero anno. Così si tento' un sodalizio tra viados e lesbiche che culminò con l'evento 1°Gaypride nella storia umana. La natura selvaggia nascondeva però numerose sorprese, infatti vennero al mondo i foruncoli, dei veri scassapalle per il look delle DarkElf che per coprirli utilizzavano Coarse Set stukken, unguenti magici estratti da resine di poliuretano espanso con riso soffiato e gorgonzola ammuffito. Questo micidiale Mix spalmato sui foruncoli, li faceva gonfiare come zampogne e se si tentava di schiacciarli con lo schiaccianoci al titanio raramente ci si riusciva. La foruncolosi colpi' tutti, persino le top model, e nessuno usciva da Giran senza Pozione CSS oppure senza le mandorle per fare l'olio o al massimo confetti al cioccolato preciucciato per assimilarlo meglio gli enzimi. Nonostante questa piaga sociale le donne riuscivano facilmente a sedurre orchi minchioni e nani babbei, che non facevano caso ai foruncoli grossi come ravanelli. Forti di questa capacità innata presero il potere ed erogarono delle leggi contro i bestemmiatori selvaggi e predicarono la castità come unico scopo di vita. Presto le donne capirono che avevano tra le mani un potere enorme facendo semplicemente leva sul detto "tira più un pelo di topa che cento tope senza pelo" corretto anni dopo in "meglio una topa oggi che un raspone domani" ! Il senso di tali scelleratezze, inculcò l'errata idea che l'unica cosa importante era e restava la topa, ed in effetti i pensieri erano indirizzati esclusivamente a quella. In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte. Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso: agganciarle con delle funi e issarle tramite paranchi e argani trainandole fin sul monte chiamato "fallico" a causa della forma vagamente somigliante a una banana. Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza. Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati. Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe. Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche. Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori. L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!! L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire. Quell'anno, il 923 AC, successe che scoppiò una persecuzione contro il popolo dei kiukonidi reo di aver riconosciuto un gatto panciuto come l'eroe dei due mondi. Infatti le donne credevano che, tenendo in mano l'ocarina della pollorca, potevano ammaliare la schiera di uomini nerboluti e cazzuti che erano un pò prevenuti nei confronti degli impressionisti e del loro gattopanciuto. In realtà però non riusirono a governare soltanto loro ma anche gli uomini-toro e gli uomini fava-floscia che lo legavano intorno alla coscia per evitare l'effetto pendolo, pericoloso in fase di volo. I pirati delle antille, veloci come le anguille, saranno i protagonisti del prossimo capitolo !
I Pirati dell Antille Alla fine del 900 AC fecero le loro prime comparse uno strano popolo ancora una volta antagonista delle due tribù nostrane: I pirati delle Antille. I pirati delle Antille erano veloci come anguille nel solcare i mari, mentre i poveri Magnapatate avevano le barche sgarupate, ed i Magnacastagne non contenti presero il pane raffermo e bagnandolo col vinavil lo diedero in pasto alla colonia di SqualiCazzuti che stamparono stile maui tutti i cacchi altrui. Su è giù per i mari del sud nuove sfide infuriavano. Si vedevano Dromoni, Galee, Testuggini e Gommoni con gli arpioni, carrette piene di immigrati con gli stomachi affamati e anche qualcuno a nuoto da vero e proprio profugo!!! I Magnapatate preferivano utilizzare dei bastoni per remare, in modo da difendersi, anche con i denti, dalle correnti dell'Oceano Merloniko in grado di trascinare alla deriva anche le grandissime porcone delle sirene. Ma il vogatore più famoso, alto bello e orgoglioso, si chiamava Magnacastagne Abagnale ed aveva due pale al posto dei remi per lui il montepremi non era importante! Ogni 4 anni si tenevano le olimpiadi, ed i Pirati delle Antille erano lì per fare faville così schierarono la miglior formazione a loro disposizione: Con il numero uno il nuotatore Gualtiero Nettuno, con il numero due Ettore Remabue, con il numero 3 Piersilvio Paguro con la testa a siluro, con il numero quattro Gianferdinando Lazzarone detto er'Capitone, col numero cinque il pupazzo della Michelin, con il numero sei Remo LaBarca conosciuto anche come er' Pacca Ceppi, col numero sette Natasha Salmone soprannominata er'Soffione a causa della sua patologia chiamata aerofagia, col numero otto Armando Lebozze alias er' Ciuccia Pozze, col numero nove Sego Lamoglie per gli amici Ruzzola Sterco, col numero dieci Lecco Ciliegi detto "er' Collezionista de Sfregi", ed infine Alfonso Sfondaletti, chiamato anche "mitragliazzo", poichè la sua attitudine a giocare a rubamazzo, dopo essersi coricato sbattendo un orrendo e tremendo Asso di Denari sulla cambusa alla rinfusa sfondando appunto il letto !!! La gara di vela ebbe inizio il 7 Dicembre, lungo il fiume Quadrifoglio, tutti muniti di copricostume maculato tipo leopardo Siberiano con la coda ritta a simboleggiare quanto fossero pronti e casti per l'arduo impegno che li attendeva. Era l'ora della merenda quando all'orizzonte apparvero delle giovani ninfee con delle mimetiche da trincee che impugnavano delle frombole caricate con barbabietole agricole. Quando i Pirati le videro, il loro eccitamento arrivò al culmine ed esclamarono "Frombole, che bambole!!!" ! Immediatamente tutti si tuffarono, ma nuotando invano contromano, finirono con l'essere travolti da virgulti e occulti insulti provenienti dalla spiaggia dove Califano si stava facendo uno spinello, sdraiato a chiappe in su e fava in giù, al fianco di una bambola di caucciù. A questo punto i Pirati delle Antille si domandarono : "ma che ci fa il K1U nel mezzo del mare Blu?". Califano rispose "e che ca**o me frega io ho "Simona la bambola gonfiona" ....e poi non vedi che mi sto preparando il cinghiale in umido? A questo punto il guanto di amianto amaranto fece la sua comparsa come indispensabile utensile capovolgibile e smontabile a seconda delle situazioni e imprevisti rivisti dagli analisti imperialisti. Non passò nemmeno un battibaleno che un rumeno si avvicinò a Califano con una tazza in mano e gli disse: "Potresti fare qualcosa nella vita oltre che molestare la bambola ????" Califano rispose: "Noia, noia, e tutto il resto è noia" e controvoglia si girò di schiena emettendo una scoreggia lacrimogena all'odore di cavolfiore e a malincuore esclamò: "anche oggi ho digerito!!!!"
Califano Re dei Pirati A questo punto il Califfo si sentì rigenerato e decise di raggiungere i Pirati delle Antille per capitanarli alla cattura delle Giovani Ninfee. Quindi si rizzò, e con la bambola gonfiabile sotto il braccio, si diresse, a bordo del suo CaliffoScafo dotato di quattro propulsori alimentati con gas deretano, verso l'imbarcazione dei Pirati. A prua sventolava orgogliosa la mutanda di Valeria (con una evidente sgommata marrone) conquista durante la campagna militare contro il monopolio delle prugne secche. Le battaglie di questo periodo presero il nome da una vecchia ortolana che appunto, raccoglieva con tanta certosina paziensa, le prugne allo scopo di portare sano nutrimento sulla tavola dei coreani mangiatori di cani. Il CaliffoScafo, imbarcazione da arrembaggio, si muoveva grazie alla sapiente guida del timoniere Guido Lanave e del suo fido paggagallo detto "Sfarfallo". Raggiunto il veliero dei Pirati il Califfo voleva stupirli con una peroformance canora quindi intonò il motto piratesco "15 uomini". I Pirati restarono entusiasti poichè non avevano mai sentito tanto splendore canoro e nominarono Califano Nostromo!!! A questo punto il gioco si fa duro, il Califfo progettava infatti di rimorchiare le Nifnee utilizzando come esche vive le mogli dei Pirati rimasti coinvolti nella strage di "capodanno" quando un enorme polpo si erse a mezzanotte in punto e uccise tutti quelli che stavano brindando all'anno nuovo. Ma intanto le piratesse, non avendo intenzione di farsi schiavizzare dalle Ninfee, tirarono fuori i lanciafiamme per arrostirgli la cotenna ma Califano aveva già sostituito il gas con del lardo senza grassi aggiuntivi così che le fiamme si spensero subito. Così da questa esperienza nacque il lardo stagionato piemontese famoso per il suo ampio utilizzo nella nautica come ingrassatore delle funi. L'imbarcazione proseguiva verso le profonde e insidiose acque del "Mare delle 7 morti", dove erano annidiate le ninfee, intente nel cucirsi le pinne nuove per l'occasione, in modo da poter ammaliare gli ignari marinai accecati dal desidrio. Tuttavia le pinne nascondevano un potere malvagio, capace di rendere deficienti tutti quelli che le toccavano, ma Califano non resistette alla tentazione di acchiapparle, toccando le pinne maledette. Per lo stupore generale il Califfo venne investito da un sortilegio che lo pietrifico' immediatamente come un luogotenente sull'attenti. Il califfo pietrificato fu venerato e osannato come divinità della "gnocca" per essere riuscito a toccareuna ciocca della ninfea chiamata Kaliska Koscialiscia. Andò così: Califano si introdusse di soppiatto, come un ratto, nella comunità di Ninfee sfruttando il cheat "no clip" che permetteva di non essere visto e di mangiare patatine senza ingrassare. Quindi, dopo aver fulminato con lo sguardo una selvaggia guardia con l'ascia, allungò la mano per tastare la procace ragazza quando afferrò una cosa moscia, floscia e alquanto umidiccia : "du palle grosse come balle piene di amarene, mi viene un coccolone! a veder codesta dimensione!" S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido.
La ricerca dell'acqua magica
S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido. La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo. Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche. Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa. La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale. Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni. Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache. A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche. Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse". "Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG. Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa. Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti. Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione e si diedero agli affari. Iniziarono con l'erigere un edificio a forma di grande padella con manico e coperchio, subito dopo usarono la statua del Califfo come insegna pubblicitaria istallata sopra una base di roccia refrattaria adatta alla copertura dello stabile. L'attività filava a gonfie vele e nessuno si aspettava che di lì a poco Tanzi Callisto, detto "er Mefisto della Finanza",
Tanzi Callisto er Mefisto della Finanza I fondatori della friggitoria "califfesca" quindi decisero d'ingaggiare un Tutor Finanziario per gestire al meglio gli ingenti incassi provenienti dalla fiorente attività. Risposero così ad un annuncio trovato sul giornale che recitava così: "Tanzi Callisto, detto "er Mefisto della Finanza" cerca nuova attività, astenersi perditempo". Fu così che il gruppo dei fondatori contattò tale figuro poco raccomandabile ma molto abile come contabile soprattutto nel far quadrare bilanci e conti economici sconci, fantomatici e malconci come gl'AgL dopo l'SD di turno ! Dunque il mefistotelico finanziere si prodigò nel creare società fantasma con l'intento di accaparrarsi i soldi degli ignari compratori di frittelle che, presi per la "gola",non esitavano a spendere qualche milioncino in piu` pur di gustare le famose raganelle fritte con lo strutto. Queste società si basava su semplici regole, tra le quali citiamo: "devi rubare per campare", "consiglia acquisti azioni Parmalat", "acquistate bond argentini", "fregare chi non sa contare". Queste regole erano scritte in un vademecum di 9 pagine e mezzo, incise su pelle umana e conservate in una cassaforte in oro massiccio controllata a vista da cinque Anatre Germane incazzate come delle iene africane e da quattro paguri della infame razza 'Pappalardo'. Il vademecum veniva venerato ogni giovedì sera da tutti i finanzieri "coddisti" con riti bellici inneggianti alla venuta dei Valar e della casta degli agl. Una di quelle serate, intenti nel leggere il libro, qualcuno bussò alla porta. Asimov, evidentemente turbato dal toc toc violento si catapulto' sulla porta urlando come un posseduto e sputacchiando tutti i vicini che lo stavano guardando di saliva alla coca-cola. Tale saliva era corrosiva per questo pensarono di coprirsi con tute ignifughe ma questo non bastò e qualcuno vi restò sorpreso quando la corrosione superò il loro maglione di marca costato 800€. Quindi, visto i danni, scannarono 4 pecore merino direttamente dall'allavemento Eminflex e misero Asimov a cuocere. Nel frattempo Callisto, rubo` 5 lattine coca-cola, approfittando del momentaneo arrostimento di Asimov, ma la carne emanava un odore al quanto inquietante, tanto che all'improvviso resuscitarono dalle tombe maledette le bestie cattive dei Trinkavino e dei Trinkabirra.
_________________ ... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....
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