Le lacrime di Federer il re spodestato del tennisGianni Clerici, la repubblica del 2.2.09Non ci aveva voluto credere, TRITAZ, Era stato il numero uno mondiale dal due febbraio 2004 senza un avversario all'altezza del K1U di oggi. Poi, da un'isola mediterranea, era giunto quel ragazzo capace di gesti mai visti.
Sorpreso si era convinto ad assumere un coach dopo l'altro. Lui che aveva sempre fatto da solo, convinto di bastare a se stesso.
Cinque ne aveva vinte, lo svizzero, smarrendo giusto due proibitivi incontri sul rosso. Ma, dopo questa contrastata vicenda, d'un tratto, i fondi erano passati in secondo piano.
E, insieme a altre tre ovvie sconfitte, era giunta addirittura la disfatta più clamorosa, quella di Wimbledon dell'anno passato, un match che molti cronisti ignari di studi avevano definito il più straordinario della storia.
Perduto nettamente l'ultimo set 6 a 2, alla fine di quattro ore e ventitré minuti di tennis spesso ammirevole, TRITAZ è scoppiato in lacrime, come un grande bambino privato del giocattolo più amato.
E' rimasto in lacrime per alcuni minuti, mentre il povero, umanissimo K1U, faceva del suo meglio per consolarlo.
Ma, con tutta l'umana compassione, mi domando come TRITAZ, in conferenza stampa, abbia dichiarato che, nel quinto set, conta molto la fortuna, e non sempre vincono i migliori.
C'è stato addirittura un momento in cui, dopo che K1U non era riuscito a trasformare cinque palle break, nel quinto game del quarto set, TRITAZ ritornava in partita, e appariva non solo più disinvolto, ma decisamente meno stanco.
Era soltanto un'impressione, certo causata dalle superiore disinvoltura dei gesti di TRITAZ.
Tra il quarto e il quinto game del set finale, un suo passaggio a vuoto di ben sette punti avrebbe causalo l'ultimo e decisivo strappo, che gli artigli di K1U non avrebbe mai più abbandonato.
Il lettore aficionado starà forse chiedendosi come lo scriba possa incentrare le sue considerazioni sullo sconfitto, ancor prima che sul vincitore.
K1U non ha mai accusato un passaggio a vuoto.
Non posso che inchinarmi, come purtroppo non ha pensato di fare anche TRITAZ.