Sull'isola delle caccole viveva la tribu`, anticamente originaria di Malibù emigrata in Olanda per riprodursi ma tornata in patria subito dopo, chiamata Trinkacqua. Questa tribù stava storicamente antipatica alle antagoniste Trinkavino e Trinkabirra che spesso si coalizzavano per promuover i propri ideali alcoolici anche tra la popolazione tristemente assuefatta all'idea che l'acqua fosse l'unico liquido liberamente assimilabile. Iniziarono la propaganda con la promozione di feste come "la sagra del poncio alla livornese", "la fiera campionaria de bicchiere" e " l'October Fest ". Durante queste manifestazioni allestivano lunghe tavolate a postazioni alterne: un Trinkacqua, un Trinkavino e un Trinkabirra a un molto allegro trinkatutto. Questi metodi però non erano sufficienti a convincere i più riottosi a prendere una mega sbronza quindi tentarono lo stratagemma di spacciare vino per acqua schiarendolo tramite una soluzione chimica. Questa soluzione era stata inventata da uno scienziato noto per la sua tecnica di liposuzione testata ed approvata da Platinette in carne e ossa. Senza trucco e senza inganno, in menchenonsidica, dimagrì di 30 kg di lipidi in 13 picosecondi trasformandosi in Eva Robins, sorella segreta di Eva Henger. L'intruio ebbe effetti così miracolosi che fù subito esportata in tutto il mondo come cura contro l'astemia. Nel giro di pochi mesi furono prodotti migliaia, che dico migliaia, miliardi di barili distribuiti tramite il sistema idraulico dell'isola. Gli abitanti divennero cosi' insaziabili consumatori accaniti di un whiskey doppio malto e vennero rinominati Trinkawhiskey. Non passo' molto tempo che questa tribù divenne leader incontrastata dell'isola, imponendo le proprie leggi a colpi di bottigliate e bicchierate. Tutto ciò non andava giu ai Trinkabirra e ai Trinkavino e nemmeno ai TrinkaAcqua più tradizionalisti che rimpiangevano i momenti "sobri" che furono, quando potevano guidare senza essere fermati dai Trinkacarabinieri, quando l'etilometro ancora non era altro che uno sconosciuto marchingegno usato in enologia per misurare i gradi del mosto. La rivalità divenne ancora più accesa nella settimana del derby, quando la formazione TrinKabirresca faceva un allenamento speciale: arrotolavano le caccole dei pro nipoti dei fratelli Trinkavino e facevano a gara a chi riusciva a spiaccicarle sulla traversa senza farle ricadere entro un tempo limite di quindici secondi. Questo fece infuriare i Trinkavino, che consideravano le caccole una loro propietà intellettuale. Decisero quindi di fare una lotta di caccolate. Si diedero appuntamento presso il "precipizio del catarro", famoso luogo mitico dove gli antenati delle tribu` a furia di sputacchiare finorono disidratati a tal punto che somigliavano a dei pinguini nel deserto sahariano con un termosifone in mano. Le tribù si schierarono sui lati opposti del burrone con un secchio, munito di pennello cinghiale, pieno di caccole appallottate del peso di 0,5 kg e delle frombole con cui lanciavano le caccole contro i nemici appostati dall'altra parte del burrone. Intanto stavano preparando anche delle catapulte caricate con delle mega caccole dotate di peli incendiari e pustole velenifere. Queste catapulte, posizionate nelle Sull'isola delle caccole viveva la tribu`, anticamente originaria di Malibù emigrata in Olanda per riprodursi ma tornata in patria subito dopo, chiamata Trinkacqua. Questa tribù stava storicamente antipatica alle antagoniste Trinkavino e Trinkabirra che spesso si coalizzavano per promuover i propri ideali alcoolici anche tra la popolazione tristemente assuefatta all'idea che l'acqua fosse l'unico liquido liberamente assimilabile. Iniziarono la propaganda con la promozione di feste come "la sagra del poncio alla livornese", "la fiera campionaria de bicchiere" e " l'October Fest ". Durante queste manifestazioni allestivano lunghe tavolate a postazioni alterne: un Trinkacqua, un Trinkavino e un Trinkabirra a un molto allegro trinkatutto. Questi metodi però non erano sufficienti a convincere i più riottosi a prendere una mega sbronza quindi tentarono lo stratagemma di spacciare vino per acqua schiarendolo tramite una soluzione chimica. Questa soluzione era stata inventata da uno scienziato noto per la sua tecnica di liposuzione testata ed approvata da Platinette in carne e ossa. Senza trucco e senza inganno, in menchenonsidica, dimagrì di 30 kg di lipidi in 13 picosecondi trasformandosi in Eva Robins, sorella segreta di Eva Henger. L'intruio ebbe effetti così miracolosi che fù subito esportata in tutto il mondo come cura contro l'astemia. Nel giro di pochi mesi furono prodotti migliaia, che dico migliaia, miliardi di barili distribuiti tramite il sistema idraulico dell'isola. Gli abitanti divennero cosi' insaziabili consumatori accaniti di un whiskey doppio malto e vennero rinominati Trinkawhiskey. Non passo' molto tempo che questa tribù divenne leader incontrastata dell'isola, imponendo le proprie leggi a colpi di bottigliate e bicchierate. Tutto ciò non andava giu ai Trinkabirra e ai Trinkavino e nemmeno ai TrinkaAcqua più tradizionalisti che rimpiangevano i momenti "sobri" che furono, quando potevano guidare senza essere fermati dai Trinkacarabinieri, quando l'etilometro ancora non era altro che uno sconosciuto marchingegno usato in enologia per misurare i gradi del mosto. La rivalità divenne ancora più accesa nella settimana del derby, quando la formazione TrinKabirresca faceva un allenamento speciale: arrotolavano le caccole dei pro nipoti dei fratelli Trinkavino e facevano a gara a chi riusciva a spiaccicarle sulla traversa senza farle ricadere entro un tempo limite di quindici secondi. Questo fece infuriare i Trinkavino, che consideravano le caccole una loro propietà intellettuale. Decisero quindi di fare una lotta di caccolate. Si diedero appuntamento presso il "precipizio del catarro", famoso luogo mitico dove gli antenati delle tribu` a furia di sputacchiare finorono disidratati a tal punto che somigliavano a dei pinguini nel deserto sahariano con un termosifone in mano. Le tribù si schierarono sui lati opposti del burrone con un secchio, munito di pennello cinghiale, pieno di caccole appallottate del peso di 0,5 kg e delle frombole con cui lanciavano le caccole contro i nemici appostati dall'altra parte del burrone. Intanto stavano preparando anche delle catapulte caricate con delle mega caccole dotate di peli incendiari e pustole velenifere. Queste catapulte, posizionate nelle natiche di grossi mammut,
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