Comunque giusto per evitare falsi miti e che qualcuno si rechi in colorificio a chiedere un s ecchio di tinta color PANTONE :
internet ha scritto:
[img]La mazzetta Pantone è una raccolta di colori identificati con un codice. La prima è stata pubblicata nel 1963, con l’obiettivo di creare «un linguaggio cromatico universale che consente a marchi e produttori di prendere decisioni critiche in materia di colore in ogni fase del workflow»[2].
Senza arrivare all’estremo della famosa foto del vestito blu e nero — che molti vedevano bianco e oro —, a tutti è capitato di aver comprato qualcosa in un negozio con l’idea che fosse di un colore, per poi scoprire che un’altra persona lo vedeva più giallo o più arancione.
La percezione del colore dipende da vari fattori: dal supporto, il tipo di carta, tessuto, superficie; dall’ambiente, l’illuminazione, il tempo, la luce del giorno.
Il linguaggio universale dei colore Pantone
Agli inizi degli anni ’60 Pantone era una tipografia del New Jersey, specializzata in cartelle colori per l’industria cosmetica, della moda e medica[3]. Lawrence Herbert, un chimico che lavorava per l’azienda, notò quanto fosse difficile capirsi tra designer, agenzie di comunicazione e tipografi, quando si parlava di colore. Nel 1962 Herbert rileva l’azienda e un anno dopo, nel 1963, crea la prima guida Pantone con 10 colori, specificando la formula esatta dell’inchiostro per ogni tonalità. Con gli anni Pantone è diventato uno standard nell’ambito della stampa. Standard che consente a grafici, designer, architetti, decoratori di parlare la stessa lingua, grazie alla quale è possibile indicare un rosso con la sicurezza che tutti stiano guardando lo stesso rosso. Se nello specifico stessero parlando del rosso del marchio di Google parlerebbero del Pantone 7619 C. (Una ricca raccolta di palette colori di noti brand è possibile trovarla sul sito Brand Palettes).