L'articolo raccontava di Adriana Tuchyna sorpresa a sdraiarsi sul sedile di una 500L posteggiata nel parcheggio dell'Ikea con i giornali sui vetri, mentre smontava il pomello del cambio per non rischiare di ripetere la doppietta che purtroppo si verificava ogni qualvolta Stoner non lubrificava bene la leva.
Solitamente infatti l'olio di ricino veniva aggiunto alla benzina per abbassare gli ottani, qualcuno però lo usava come abbronzante, anche se quel giorno Adriana lo usò come protettivo antiabrasivo per le natiche poichè, utilizzate come contrappeso, arrossivano a causa dello sfregamento sull'asfalto.
Stroner, infatti, s'era comprato il sidecar a biodiesel e fondo' una scuderia chiamata "La Patonza Unta" con sede legale in Via delle Zoccolette n° 69 per iscriversi al Campionato Mondiale "La Vettura con Verdura".
Il regolamento del Campionato prevedeva l'uso della cipolla della doccia come scarico, il motore era quello di un girarrosto, le pedivelle erano due zerbini, le corna di un alce come manubrio e infine come sedile un bidet.
Durante la prima gara però successero subito degli imprevisti: si ruppe la lavastoviglie, Adriana accuso' Stoner di infedelta' e il cane defeco' sul divano.
Dopo un piccolo consulto, tutte le colpe ricadettero sul direttore di gara, ventriloquo, che non aveva detto esplicitamente, e senza aprire bocca, che la gara era iniziata; perciò venne condannato a correre per sempre seduto nudo sulla marmitta infuocata.
Già dalla "primera division argentina" giungeva voce di un nuovo contratto di Stoner con una nuova massaggiatrice che avrebbe dovuto rimetterlo in "tiro", visto che Adriana non lo eccitava piu' da quando gli aveva detto di essere un'ermafrodito.
Si venne a sapere però che a Valentino piaceva eccome Adriana, tanto che approfittò subito per imbucarsi alla sua festa spacciandosi per Mirko dei BeeHive.
Dopo cena questa festa divenne oscena, si bucarono tutte le bambole gonfiabili, Toroseduto scrisse il Cinquemillesimo post e Belen lo omaggiò togliendosi il copricapo,
la giacca, le scarpe