A questo punto il Califfo si sentì rigenerato e decise di raggiungere i Pirati delle Antille per capitanarli alla cattura delle Giovani Ninfee. Quindi si rizzò, e con la bambola gonfiabile sotto il braccio, si diresse, a bordo del suo CaliffoScafo dotato di quattro propulsori alimentati con gas deretano, verso l'imbarcazione dei Pirati. A prua sventolava orgogliosa la mutanda di Valeria (con una evidente sgommata marrone) conquista durante la campagna militare contro il monopolio delle prugne secche. Le battaglie di questo periodo presero il nome da una vecchia ortolana che appunto, raccoglieva con tanta certosina paziensa, le prugne allo scopo di portare sano nutrimento sulla tavola dei coreani mangiatori di cani. Il CaliffoScafo, imbarcazione da arrembaggio, si muoveva grazie alla sapiente guida del timoniere Guido Lanave e del suo fido paggagallo detto "Sfarfallo". Raggiunto il veliero dei Pirati il Califfo voleva stupirli con una peroformance canora quindi intonò il motto piratesco "15 uomini". I Pirati restarono entusiasti poichè non avevano mai sentito tanto splendore canoro e nominarono Califano Nostromo!!! A questo punto il gioco si fa duro, il Califfo progettava infatti di rimorchiare le Nifnee utilizzando come esche vive le mogli dei Pirati rimasti coinvolti nella strage di "capodanno" quando un enorme polpo si erse a mezzanotte in punto e uccise tutti quelli che stavano brindando all'anno nuovo. Ma intanto le piratesse, non avendo intenzione di farsi schiavizzare dalle Ninfee, tirarono fuori i lanciafiamme per arrostirgli la cotenna ma Califano aveva già sostituito il gas con del lardo senza grassi aggiuntivi così che le fiamme si spensero subito. Così da questa esperienza nacque il lardo stagionato piemontese famoso per il suo ampio utilizzo nella nautica come ingrassatore delle funi. L'imbarcazione proseguiva verso le profonde e insidiose acque del "Mare delle 7 morti", dove erano annidiate le ninfee, intente nel cucirsi le pinne nuove per il l'occasione, in modo da poter ammaliare gli ignari marinai accecati dal desidrio. Tuttavia le pinne nascondevano un potere malvagio, capace di rendere deficienti tutti quelli che le toccavano, ma Califano non resistette alla tentazione di acchiapparle, toccando le pinne maledette. Per lo stupore generale il Califfo venne investito da un sortilegio che lo pietrifico' immediatamente come un luogotenente sull'attenti. Il califfo pietrificato fu venerato e osannato come divinità della "gnocca" per essere riuscito a toccareuna ciocca della ninfea chiamata Kaliska Koscialiscia. Andò così: Califano si introdusse di soppiatto, come un ratto, nella comunità di Ninfee sfruttando il cheat "no clip" che permetteva di non essere visto e di mangiare patatine senza ingrassare. Quindi, dopo aver fulminato con lo sguardo una selvaggia guardia con l'ascia, allungò la mano per tastare la procace ragazza quando afferrò una cosa moscia, floscia e alquanto umidiccia : "du palle grosse come balle piene di amarene, mi viene un coccolone!
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