tratto da wikipedia« Vediamo Thunderbolt come un successore di USB 3.0. In un certo senso, vorremmo realizzare l'ultimo cavo di cui avrete bisogno[1] »
(Kevin Kahn di Intel)
Thunderbolt è il nome di una tecnologia sviluppata da Intel (precedentemente conosciuto con il nome in codice Light Peak),[2] e sostenuta anche da Apple, allo scopo di collegare una vasta gamma di dispositivi multimediali quali fotocamere digitali, schermi, riproduttori audio/video e unità di memorizzazione mediante un collegamento non elettrico ma ottico, sfruttando quindi i vantaggi delle fibre ottiche quali banda passante, bassa dispersione e immunità dai disturbi elettromagnetici. La sua uscita commerciale è stata il 24 febbraio 2011, in concomitanza con l'uscita dei nuovi MacBook Pro della Apple.[2][3]
Intel ha presentato tale tecnologia in occasione dell'IDF svoltosi a San Francisco ad autunno 2009[4].
Caratteristiche tecniche [modifica]La larghezza di banda offerta dalla prima generazione di tale tecnologia raggiunge i 10 Gbit/s, decisamente superiore a quanto possibile mediante il tradizionale standard USB 2.0. Ma secondo Intel, i prossimi sviluppi saranno in grado di aumentare considerevolmente tale limite fino addirittura a 100 Gbit/s in pochi anni.[5][6]
Per dare un'idea di cosa voglia dire una velocità di 10 Gbit/s si può pensare che teoricamente sarebbe possibile trasferire un intero film in Blu-Ray (HDTV) in meno di 30 secondi.Intel non nasconde l'intenzione di poter eventualmente proporre tale soluzione come unico sostituto di diversi standard attuali quali USB, FireWire, DisplayPort, HDMI, SATA e Ethernet, non solo grazie all'enorme banda passante, ma anche grazie alla capacità di gestire diversi protocolli di comunicazione simultaneamente rendendo quindi possibile la trasmissione di diversi segnali mediante un unico cavo.
A maggio 2010 Intel ha dimostrato il buon funzionamento di tale tecnologia grazie all'utilizzo di un particolare chip (di soli 12 mm²) che aveva il compito di convertire in segnali ottici i segnali elettrici elaborabili da un semplice computer portatile. In particolare sono stati mostrati 2 flussi video ad alta definizione inviati separatamente a un televisore sfruttando un box convertitore, necessario in quanto non sono ancora disponibili TV che integrino il chip necessario alla riconversione del segnale ottico.[5][7]