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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 61- I fantasmi
MessaggioInviato: 21/05/2013, 0:53 
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Oltre a quello di Maurizio Mosca apparvero nello stesso giorno anche i Fantasmi di :
Marco Predolin (conduttore del "Il Gioco delle Coppie"),
Gennaro Gattuso (detto Ringhio) ,
Ernesto Basile (noto architetto che partecipò ad una serata in onore di Maurizia Paradiso)
e quello del famoso collezionista di lingue di cammello Arturo Toscanini.
I cinque iniziarono a fluttuare davanti al pentolone di Maurizio, che col suo pendolino, cercava di indovinare ed anticipare le mosse che Garry Kasparov faceva con il tagliaerba al ritmo de "LaBamba".
Uno di loro iniziò a sbucciare i pinoli per fare le pinoccate e le pere per mangiarle col "Tête de Moine" o con la "Giuncatella", un'altro sfilettava le Alici Cantabriche condendole col Passito di Pantelleria, un pizzico di capsaicina e tanta erba cipollina.
Il fantasma di Predolin comincio a sbattere le uova per preparare le "crespelle n'cò la barbozza", questa pietanza medievale aveva come ingredienti:
-Farina di Kamut 150g
-Sacca scrotale di topo
-Muesli piccante all'aglio
-un pizzico di cardamomo
-un barattolo pieno di Trippa alla romana preconfezionata
-e una pera cotta.
Gattuso prese la pirofila di Porcellana di Mennency e la addentò senza considerare che lo smalto della sua dentatura fosse ricoperto di una sostanza chiamata Nafta, che come beneficio impediva si alle termiti di copulare tra le gengive, ma era anche sensibile alle sostanze vetrose.
Quando all'mprovviso Predolin, colto da prostatite batterica fulminante, ando' a urinare sul cavo della 380 scoperto, ricevette una scarica che gli procurò l'indurimento permanente del "barzotto" quindi fu costretto a rimanere per sempre in un fastidioso stato perenne di erezione permanente.
Però ciò divertiva molto i passanti, soprattutto il gentil sesso, quando notavano che l'uomo aveva collocato un totem indiano al posto giusto per coprire la turgida pretuberanza che spuntava dal tanga a fiori.
Il quarto fantasma, quello con la borsetta tigrata, i tacchi a zeppa e la parrucca bionda platino, invece sbucò fuori dal catafalco allestito sulla banchina e cominciò a raccontare di quando da giovane ebbe il traumatico incontro con Coscia Lunga Taurina.
L'altro fantasma, quello di Ernesto Basile, invece non amava trastullarsi con le picciafavoile, era uno concreto, diretto, duro e puro, granitico a tal punto da fare tutto quanto ciò che doveva fare per raggiungere lo scopo, anche avendo lo scroto infiammato per via della iniezione di dimetiltriptamina fatta precedentemente con la siringa che sua cognata aveva sterilizzato con la polenta.
L'arcivescovo di Costantinopoli, che era balbuziente, ebbe problemi con il famoso scioglilingua, quindi fece frustare con la gomena 16 vergini

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... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 61- I fantasmi
MessaggioInviato: 27/05/2013, 14:10 
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I cinque iniziarono a fluttuare davanti al pentolone di Maurizio, che col suo pendolino, cercava di indovinare ed anticipare le mosse che Garry Kasparov faceva con il tagliaerba al ritmo de "LaBamba".
Uno di loro iniziò a sbucciare i pinoli per fare le pinoccate e le pere per mangiarle col "Tête de Moine" o con la "Giuncatella", un'altro sfilettava le Alici Cantabriche condendole col Passito di Pantelleria, un pizzico di capsaicina e tanta erba cipollina.
Il fantasma di Predolin comincio a sbattere le uova per preparare le "crespelle n'cò la barbozza", questa pietanza medievale aveva come ingredienti:
-Farina di Kamut 150g
-Sacca scrotale di topo
-Muesli piccante all'aglio
-un pizzico di cardamomo
-un barattolo pieno di Trippa alla romana preconfezionata
-e una pera cotta.
Gattuso prese la pirofila di Porcellana di Mennency e la addentò senza considerare che lo smalto della sua dentatura fosse ricoperto di una sostanza chiamata Nafta, che come beneficio impediva si alle termiti di copulare tra le gengive, ma era anche sensibile alle sostanze vetrose.
Quando all'mprovviso Predolin, colto da prostatite batterica fulminante, ando' a urinare sul cavo della 380 scoperto, ricevette una scarica che gli procurò l'indurimento permanente del "barzotto" quindi fu costretto a rimanere per sempre in un fastidioso stato perenne di erezione permanente.
Però ciò divertiva molto i passanti, soprattutto il gentil sesso, quando notavano che l'uomo aveva collocato un totem indiano al posto giusto per coprire la turgida pretuberanza che spuntava dal tanga a fiori.
Il quarto fantasma, quello con la borsetta tigrata, i tacchi a zeppa e la parrucca bionda platino, invece sbucò fuori dal catafalco allestito sulla banchina e cominciò a raccontare di quando da giovane ebbe il traumatico incontro con Coscia Lunga Taurina.
L'altro fantasma, quello di Ernesto Basile, invece non amava trastullarsi con le picciafavoile, era uno concreto, diretto, duro e puro, granitico a tal punto da fare tutto quanto ciò che doveva fare per raggiungere lo scopo, anche avendo lo scroto infiammato per via della iniezione di dimetiltriptamina fatta precedentemente con la siringa che sua cognata aveva sterilizzato con la polenta.
L'arcivescovo di Costantinopoli, che era balbuziente, ebbe problemi con il famoso scioglilingua, quindi fece frustare con la gomena 16 vergini, questo per eccitare le

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 61- I fantasmi
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Uno di loro iniziò a sbucciare i pinoli per fare le pinoccate e le pere per mangiarle col "Tête de Moine" o con la "Giuncatella", un'altro sfilettava le Alici Cantabriche condendole col Passito di Pantelleria, un pizzico di capsaicina e tanta erba cipollina.
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L'altro fantasma, quello di Ernesto Basile, invece non amava trastullarsi con le picciafavoile, era uno concreto, diretto, duro e puro, granitico a tal punto da fare tutto quanto ciò che doveva fare per raggiungere lo scopo, anche avendo lo scroto infiammato per via della iniezione di dimetiltriptamina fatta precedentemente con la siringa che sua cognata aveva sterilizzato con la polenta.
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Però ciò divertiva molto i passanti, soprattutto il gentil sesso, quando notavano che l'uomo aveva collocato un totem indiano al posto giusto per coprire la turgida pretuberanza che spuntava dal tanga a fiori.
Il quarto fantasma, quello con la borsetta tigrata, i tacchi a zeppa e la parrucca bionda platino, invece sbucò fuori dal catafalco allestito sulla banchina e cominciò a raccontare di quando da giovane ebbe il traumatico incontro con Coscia Lunga Taurina.
L'altro fantasma, quello di Ernesto Basile, invece non amava trastullarsi con le picciafavoile, era uno concreto, diretto, duro e puro, granitico a tal punto da fare tutto quanto ciò che doveva fare per raggiungere lo scopo, anche avendo lo scroto infiammato per via della iniezione di dimetiltriptamina fatta precedentemente con la siringa che sua cognata aveva sterilizzato con la polenta.
L'arcivescovo di Costantinopoli, che era balbuziente, ebbe problemi con il famoso scioglilingua, quindi fece frustare con la gomena 16 vergini, questo per eccitare le creauture demoniache imprigionate nella pancia di Giampiero Galeazzi.
All'improvviso comparve un Catoblèpa, con difficoltà digestive, che a testa alta avanzava nello stadio pavesato a strisce rossonere in onore

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 61- I fantasmi
MessaggioInviato: 06/06/2013, 9:14 
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Oltre a quello di Maurizio Mosca apparvero nello stesso giorno anche i Fantasmi di :
Marco Predolin (conduttore del "Il Gioco delle Coppie"),
Gennaro Gattuso (detto Ringhio) ,
Ernesto Basile (noto architetto che partecipò ad una serata in onore di Maurizia Paradiso)
e quello del famoso collezionista di lingue di cammello Arturo Toscanini.
I cinque iniziarono a fluttuare davanti al pentolone di Maurizio, che col suo pendolino, cercava di indovinare ed anticipare le mosse che Garry Kasparov faceva con il tagliaerba al ritmo de "LaBamba".
Uno di loro iniziò a sbucciare i pinoli per fare le pinoccate e le pere per mangiarle col "Tête de Moine" o con la "Giuncatella", un'altro sfilettava le Alici Cantabriche condendole col Passito di Pantelleria, un pizzico di capsaicina e tanta erba cipollina.
Il fantasma di Predolin comincio a sbattere le uova per preparare le "crespelle n'cò la barbozza", questa pietanza medievale aveva come ingredienti:
-Farina di Kamut 150g
-Sacca scrotale di topo
-Muesli piccante all'aglio
-un pizzico di cardamomo
-un barattolo pieno di Trippa alla romana preconfezionata
-e una pera cotta.
Gattuso prese la pirofila di Porcellana di Mennency e la addentò senza considerare che lo smalto della sua dentatura fosse ricoperto di una sostanza chiamata Nafta, che come beneficio impediva si alle termiti di copulare tra le gengive, ma era anche sensibile alle sostanze vetrose.
Quando all'mprovviso Predolin, colto da prostatite batterica fulminante, ando' a urinare sul cavo della 380 scoperto, ricevette una scarica che gli procurò l'indurimento permanente del "barzotto" quindi fu costretto a rimanere per sempre in un fastidioso stato perenne di erezione permanente.
Però ciò divertiva molto i passanti, soprattutto il gentil sesso, quando notavano che l'uomo aveva collocato un totem indiano al posto giusto per coprire la turgida pretuberanza che spuntava dal tanga a fiori.
Il quarto fantasma, quello con la borsetta tigrata, i tacchi a zeppa e la parrucca bionda platino, invece sbucò fuori dal catafalco allestito sulla banchina e cominciò a raccontare di quando da giovane ebbe il traumatico incontro con Coscia Lunga Taurina.
L'altro fantasma, quello di Ernesto Basile, invece non amava trastullarsi con le picciafavoile, era uno concreto, diretto, duro e puro, granitico a tal punto da fare tutto quanto ciò che doveva fare per raggiungere lo scopo, anche avendo lo scroto infiammato per via della iniezione di dimetiltriptamina fatta precedentemente con la siringa che sua cognata aveva sterilizzato con la polenta.
L'arcivescovo di Costantinopoli, che era balbuziente, ebbe problemi con il famoso scioglilingua, quindi fece frustare con la gomena 16 vergini, questo per eccitare le creauture demoniache imprigionate nella pancia di Giampiero Galeazzi.
All'improvviso comparve un Catoblèpa, con difficoltà digestive, che a testa alta avanzava nello stadio pavesato a strisce rossonere in onore di Berluscolo, ma all'improvviso

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