All'epoca era d'uso comune sparare alla gente con cartucce al metadone col retrogusto di rosmarino, fù così che per distogliere l'attenzione del pubblico Bruno Conti si autoproclamò re indiscusso dei kebabbari. L'annuncio venne dato in occasione della "sagra della Lumaca al puzzo di bacclà" , Bruno prese il suo carretto a tre ruote e si diresse verso la vicina cittadina di Piallincalla per fare visita allo zio Arturo Le Buche e al cugino Lampa Magna. Giunto alla periferia però incontrò un vecchio, dalla lunga barba bianca, che si stava depilando la lunga peluria ascellare utilizzando un Cannello a gas, lo fermò e gli chiese se aveva d'accendere, con aria molto strafottente lui rispose: vuoi appiccare un fuoco o bruciare viva tua moglie? Lui con aria perplessa, pensò : però che bella idea, bruciare la folta chioma di mia moglie sarebbe meraviglioso, vedere arricchirsi i parrucchieri mi fa venire la "Rabbia", l' "Epatite", la"Gonorrea" e la "Sifilide". La sua mente cominciò a fare cilecca e il fatto di non riuscire più a pensare al futuro del proprio figliulo la faceva sentire molto nevrotica, al punto che un giorno prese un tamburello e si mise a suonare la Tarantella al fine di poter attrarre l'attenzione del parroco. Attenzione subito messa in discussione a causa del'intervento della perpetua, che blaterando frasi senza senso, prese il vaso della sacrestia e lo mise al centro del tavolo, poi prese una mazza di ferro e cominciò colpirlo fortemente.. Il vaso si ruppe, il contenuto
_________________ ......"Solo perché non capite certe cose non significa che siano sbagliate"......
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