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 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 22/12/2018, 9:27 
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Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non

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 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
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Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese Lele

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 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 27/12/2018, 10:12 
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Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
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Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare

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MessaggioInviato: 27/12/2018, 12:05 
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Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
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Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!

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Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano

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Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
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Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo lo avvolsero intorno

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Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
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Quindi presero un'asciugamano bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno

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Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
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Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio,

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Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
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Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero

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Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
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Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosiché prese fuoco.

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