Home Forum
Oggi è 22/12/2024, 18:52


Regole del forum


  1. Non si possono postare due messaggi consecutivi
  2. Bisogna inserire 4 parole (sono comprese anche articoli, preposizioni etc.. sono esclusi i segni di punteggiatura)
  3. Non bisogna inserire né MENO né PIU' di 4 parole!!!!!
  4. Date libero sfogo alla vostra fantasia
  5. Si copia il testo del messaggio formandone uno nuovo, aggiungendo in fondo le 4 nuove parole...



Apri un nuovo argomento Questo argomento è bloccato, non puoi modificare o inviare ulteriori messaggi.  [ 138 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 11/01/2019, 17:06 
Avatar utente
SuperStar
SuperStar
Non connesso

Iscritto il: 13/05/2008, 10:12
Messaggi: 20059
Località: senza fissa dimora
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso

_________________
......"Solo perché non capite certe cose non significa che siano sbagliate"......


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 14/01/2019, 9:46 
Avatar utente
SuperStar
SuperStar
Non connesso

Iscritto il: 29/04/2008, 2:45
Messaggi: 28301
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server

_________________
... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 14/01/2019, 11:37 
Avatar utente
Star
Star
Non connesso

Iscritto il: 10/05/2008, 18:22
Messaggi: 16037
Località: Tyria
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato

_________________
Immagine Immagine


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 15/01/2019, 9:13 
Avatar utente
SuperStar
SuperStar
Non connesso

Iscritto il: 13/05/2008, 10:12
Messaggi: 20059
Località: senza fissa dimora
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni. Questo

_________________
......"Solo perché non capite certe cose non significa che siano sbagliate"......


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 15/01/2019, 9:54 
Avatar utente
SuperStar
SuperStar
Non connesso

Iscritto il: 29/04/2008, 2:45
Messaggi: 28301
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni....
E questo era un problemone

_________________
... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 15/01/2019, 10:05 
Avatar utente
Star
Star
Non connesso

Iscritto il: 10/05/2008, 18:22
Messaggi: 16037
Località: Tyria
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni....
E questo era un problemone, dato che il presidente

_________________
Immagine Immagine


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 15/01/2019, 13:21 
Avatar utente
SuperStar
SuperStar
Non connesso

Iscritto il: 29/04/2008, 2:45
Messaggi: 28301
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni....
E questo era un problemone, dato che il presidente uscente non voleva abbandonare

_________________
... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 15/01/2019, 19:28 
Avatar utente
Star
Star
Non connesso

Iscritto il: 10/05/2008, 18:22
Messaggi: 16037
Località: Tyria
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni....
E questo era un problemone, dato che il presidente uscente "Renzo", non voleva abbandonare la propria cadrega

_________________
Immagine Immagine


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 16/01/2019, 10:08 
Avatar utente
SuperStar
SuperStar
Non connesso

Iscritto il: 13/05/2008, 10:12
Messaggi: 20059
Località: senza fissa dimora
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni....
E questo era un problemone, dato che il presidente uscente "Renzo", non voleva abbandonare la propria cadrega, sarà stato un sabotaggio?

_________________
......"Solo perché non capite certe cose non significa che siano sbagliate"......


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: 70. Il torneo di Burraco
MessaggioInviato: 16/01/2019, 12:03 
Avatar utente
Star
Star
Non connesso

Iscritto il: 10/05/2008, 18:22
Messaggi: 16037
Località: Tyria
Il torneo si svolse a cavallo di ferragosto, sfruttando il tendone messo a disposizione da Gianni Togni in occasione del tradizionale raduno natalizio degli AgL.
Gli invitati però notarono che mancavano le patatine fritte e s'incazzarono notevolmente, dato che avevano pagato per un menù completo, comprensivo di: preaperitivo, aperitivo, cannelloni, lasagne, spaghetti alla puttanesca, arrosti misti, cacciagione, cavedani fritti, insalate di Baobab, zampette di panda, scorpioni fritti, julienne di unghie di pecora nera e patate fritte.
Ma le patate mancavano e questa tragica dimenticanza fu causa di uno spiacevole evento.
Gli invitati iniziarono prima a lamentarsi e fare formali lamentele, come per esempio scrivere a mano libera al direttore del giornale Vittorio Feltri. Poi iniziarono ad intonare: "ma vaffanzum zum zum".
Ad un certo punto Carlo Oddone prese coscienza della situazione ed iniziò a dare indicazioni ai suoi scagnozzi per risolvere questo increscioso incidente diplomatico.
Mandò ad ammazzare dieci Gloucester Old Spot e prelevarne il grasso per la produzione in quantità industriale di strutto.
Mise un calderone pieno di strutto sul fuoco, fino a che non raggiunse l'ebollizione e vi gettò 64 Patate Vitelotte. Attese qualche istante e convocò Lele Mora per usarlo come ingrediente segreto, ma lui oppose resistenza e chiamò in soccorso Fonso Signo che, con estrema calma e lentezza, si avvicinò al calderone.
Osservò attentamente il contenuto, ne annusò il profumo, poi s'infilò una mano nei pantaloni e tirò una scoreggia dicendo:
<<"Queste patate sono acerbe, fanno veramente schifo, peggio di quando le cucinò Malgioio!">>
Tolse la mano dai pantaloni e l'annusò, poi prese a dire :
<<"quella della befana puzzava meno">>
Alla fine sentenziò: <<"Buttate tutte le patate dentro quella cariola. Le daremo in pasto ai proci">>.
Però Gianni Togni non concordò e pretese che Lele Mora potesse replicare, ma solamente col bavaglio!
Quindi presero un'asciugamano, bagnandolo con l'olio di frittura, lo avvolsero intorno al suo pene floscio ed accesero un fiammifero avvicinandoglielo, cosicché prese fuoco.
Lele iniziò a correre cercando una pozzanghera piena di urina, ma erano tutte vuote perché qualcuno, probabilmente l'ANAS, le aveva ricoperte di crema cacao.
Continuò così a correre in tondo, ma il fuoco consumò velocemente lo straccio, cominciando a lambire la pelle delle palle e la puzza di bruciato si cominciò a diffondere per tutto lo spazio circostante, facendo scattare il sistema antincendio.
L'acqua scese dal soffitto e dallo scarico della lavatrice, ma anche dalle grondaie ed inondò tutte le stanze, compreso il locale dei server che calcolavano il risultato delle ultime elezioni....
E questo era un problemone, dato che il presidente uscente "Renzo", non voleva abbandonare la propria cadrega. "Sarà stato un sabotaggio?" Pensò il presidente uscente.

_________________
Immagine Immagine


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Questo argomento è bloccato, non puoi modificare o inviare ulteriori messaggi.  [ 138 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14  Prossimo


Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  


Template based on WoWMaevahEmpire • Modded by Marcio, Graphic by Tritaz
Powered by phpBB © 2000, 2002, 2005, 2007 phpBB Group
Traduzione Italiana phpBB.it

© 2002-2013 AgriLan
[ Time : 0.291s | 15 Queries | GZIP : Off ]



AntiCheatAlliance