Periferia di Roma.[5] Marcello è un uomo piccolo e mite che vive nella periferia della città; possiede un locale di tolettatura per cani e divide le sue giornate tra il modesto lavoro, l'amore per la figlia Alida e un pacifico rapporto con i suoi vicini. Per arrotondare spaccia cocaina: questo lo porta a instaurare una torbida amicizia con Simone, un delinquente locale che con piccoli crimini e atti di violenza terrorizza gli abitanti del posto, senza che nessuno abbia il coraggio di intervenire; Marcello dal canto suo gli procura la droga, lo aiuta in alcune rapine e subisce passivamente i suoi soprusi, accontentandosi della minima percentuale che Simone gli rende.
Un giorno Simone scopre che il negozio di Marcello comunica direttamente con quello di un orafo con una parete in cartongesso e gli propone di svaligiarlo, abbattendo il muro che separa i locali, ma facendo un lavoro pulito. Marcello rifiuta poiché non vuole rovinare il rapporto con gli abitanti del quartiere, ma alla fine deve cedere alla prepotenza di Simone che lo minaccia. Questi compie il furto, ma fa in modo di lasciar incolpare Marcello: posto di fronte alla scelta se denunciare il suo complice o andare in galera, l'uomo sceglie quest'ultima opzione e viene incarcerato per un anno.
Scontata la pena Marcello trova difficile tornare alla sua vita: gli affari vanno male e, dopo quanto accaduto, gli altri abitanti del quartiere lo emarginano. Simone, posto di fronte alla richiesta del pagamento della sua parte, gliela nega poiché l'ha completamente dilapidata per comprare una motocicletta, e Marcello, ora meno remissivo rispetto al passato, reagisce danneggiandogli la moto con una spranga. Il giorno dopo Simone lo picchia e umilia davanti a tutti, e così Marcello inizia a meditare vendetta.
Marcello propone a Simone di rapinare alcuni spacciatori: il piano è che Simone si nasconda in una gabbia e approfitti della situazione per rubar loro droga e incassi. Il piano si rivela però una trappola, e Marcello rinchiude Simone, promettendogli di farlo uscire solo se chiederà scusa. La situazione però precipita quando Simone inizia a dimenarsi, riuscendo ad uscire dalla gabbia con testa e spalle; Marcello, spaventato, lo colpisce alla testa con una spranga e, mentre è privo di sensi, lo lega e lo medica. Mentre Marcello è all'opera, il criminale si sveglia e tenta di strangolarlo, così Marcello, per salvarsi la vita, lo uccide senza volerlo veramente.
Morto Simone, Marcello porta il cadavere nelle campagne per bruciarlo, poi torna nel quartiere per comunicare agli abitanti di averli liberati dal loro incubo. Questi però sembrano ormai ignorarlo completamente; Marcello torna quindi indietro, spegne le fiamme e porta a spalla il cadavere fino al quartiere allo scopo di mostrare a tutti ciò che è riuscito a fare, però tutti sembrano spariti. Marcello allora lascia per terra il cadavere e si siede nel parco davanti al negozio con il suo cane, riflettendo in solitudine su quanto accaduto.
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Tratto da una storia vera racconta uno spaccato della periferia romana molto ben rappresentato sia dagli attori che dai luoghi ... nonostante la sceneggiatura sia un po povera a me è piaciuto parecchio ...sicuramente da vedere