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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
MessaggioInviato: 14/01/2022, 17:25 
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Tra gli escrementi di questo piccolo animaletto, ci sono spesso semi di caffè, mentre i resti di escrementi di altri animali contengono piccole uova e larve di insetto.
I chicci gli crescevano dentro come per magia.
Delle fate, svolazzandogli intorno, agitavano le natiche tipo Alexandra Owens in Flash Dance il film più famoso degli anni ottanta, storia al quanto diversa da questa.
Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
Scoprì però che l'abbinamento merdaaa/caffè era un binomio perfetto per un nuovo aroma ed inventò così "l'arome del mer".
Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
Comunque lo Zibetto notò che molte di queste "teste di ca...cao" non amavano il caffè come avrebbero dovuto, perciò pretese un ePayment di pagamento come fidejussione, una sorta di caparra per i diritti di vendita dei cacarelli da lui prodotti.
Questa operazione finanziaria non piacque molto alla Finanza, dato che andava contro le norme antiriciclaggio e contro quelle anti contraffazione.
L'inconfondibile logo color Pantone capeggiava sopra la porta della tana dello zibetto. A fianco di esso c'era un ritaglio di giornale che riportava la foto di un ignoto personaggio che si dilettava ad ingozzare uno suo simile.
L'articolo sosteneva che la casualità dei testi di giornalisti come Basile, era abbastanza fedele alla realtà ma tanto nessuno li leggeva, come tutti i testi.
Carlo Urbani invece scrisse che Basile era un abituale mangiatore di Zibetti, ma invece tutti sanno che nei wet market ci andava sempre Tritaz.
Nel 2002 a Foshan i pangolini andavano forte, venivano preparati tipo tartare e serviti con dei lombrichi essiccati al sole.
Liu Janlun ne acquistò

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... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
MessaggioInviato: 14/01/2022, 18:05 
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Tra gli escrementi di questo piccolo animaletto, ci sono spesso semi di caffè, mentre i resti di escrementi di altri animali contengono piccole uova e larve di insetto.
I chicci gli crescevano dentro come per magia.
Delle fate, svolazzandogli intorno, agitavano le natiche tipo Alexandra Owens in Flash Dance il film più famoso degli anni ottanta, storia al quanto diversa da questa.
Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
Scoprì però che l'abbinamento merdaaa/caffè era un binomio perfetto per un nuovo aroma ed inventò così "l'arome del mer".
Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
Comunque lo Zibetto notò che molte di queste "teste di ca...cao" non amavano il caffè come avrebbero dovuto, perciò pretese un ePayment di pagamento come fidejussione, una sorta di caparra per i diritti di vendita dei cacarelli da lui prodotti.
Questa operazione finanziaria non piacque molto alla Finanza, dato che andava contro le norme antiriciclaggio e contro quelle anti contraffazione.
L'inconfondibile logo color Pantone capeggiava sopra la porta della tana dello zibetto. A fianco di esso c'era un ritaglio di giornale che riportava la foto di un ignoto personaggio che si dilettava ad ingozzare uno suo simile.
L'articolo sosteneva che la casualità dei testi di giornalisti come Basile, era abbastanza fedele alla realtà ma tanto nessuno li leggeva, come tutti i testi.
Carlo Urbani invece scrisse che Basile era un abituale mangiatore di Zibetti, ma invece tutti sanno che nei wet market ci andava sempre Tritaz.
Nel 2002 a Foshan i pangolini andavano forte, venivano preparati tipo tartare e serviti con dei lombrichi essiccati al sole.
Liu Janlun ne acquistò un fastello da fare

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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
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I chicci gli crescevano dentro come per magia.
Delle fate, svolazzandogli intorno, agitavano le natiche tipo Alexandra Owens in Flash Dance il film più famoso degli anni ottanta, storia al quanto diversa da questa.
Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
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Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
Scoprì però che l'abbinamento merdaaa/caffè era un binomio perfetto per un nuovo aroma ed inventò così "l'arome del mer".
Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
MessaggioInviato: 25/01/2022, 17:48 
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Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
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Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
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Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
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Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
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Comunque lo Zibetto notò che molte di queste "teste di ca...cao" non amavano il caffè come avrebbero dovuto, perciò pretese un ePayment di pagamento come fidejussione, una sorta di caparra per i diritti di vendita dei cacarelli da lui prodotti.
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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
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Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
Scoprì però che l'abbinamento merdaaa/caffè era un binomio perfetto per un nuovo aroma ed inventò così "l'arome del mer".
Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
Comunque lo Zibetto notò che molte di queste "teste di ca...cao" non amavano il caffè come avrebbero dovuto, perciò pretese un ePayment di pagamento come fidejussione, una sorta di caparra per i diritti di vendita dei cacarelli da lui prodotti.
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Delle fate, svolazzandogli intorno, agitavano le natiche tipo Alexandra Owens in Flash Dance il film più famoso degli anni ottanta, storia al quanto diversa da questa.
Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
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Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
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Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
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Il sugo di pangolino però causò un pandemia

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Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
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Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
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Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
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L'articolo sosteneva che la casualità dei testi di giornalisti come Basile, era abbastanza fedele alla realtà ma tanto nessuno li leggeva, come tutti i testi.
Carlo Urbani invece scrisse che Basile era un abituale mangiatore di Zibetti, ma invece tutti sanno che nei wet market ci andava sempre Tritaz.
Nel 2002 a Foshan i pangolini andavano forte, venivano preparati tipo tartare e serviti con dei lombrichi essiccati al sole.
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Il sugo di pangolino però causò un pandemia che colpi tutti i

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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
MessaggioInviato: 31/01/2022, 10:04 
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Tra gli escrementi di questo piccolo animaletto, ci sono spesso semi di caffè, mentre i resti di escrementi di altri animali contengono piccole uova e larve di insetto.
I chicci gli crescevano dentro come per magia.
Delle fate, svolazzandogli intorno, agitavano le natiche tipo Alexandra Owens in Flash Dance il film più famoso degli anni ottanta, storia al quanto diversa da questa.
Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
Scoprì però che l'abbinamento merdaaa/caffè era un binomio perfetto per un nuovo aroma ed inventò così "l'arome del mer".
Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
Comunque lo Zibetto notò che molte di queste "teste di ca...cao" non amavano il caffè come avrebbero dovuto, perciò pretese un ePayment di pagamento come fidejussione, una sorta di caparra per i diritti di vendita dei cacarelli da lui prodotti.
Questa operazione finanziaria non piacque molto alla Finanza, dato che andava contro le norme antiriciclaggio e contro quelle anti contraffazione.
L'inconfondibile logo color Pantone capeggiava sopra la porta della tana dello zibetto. A fianco di esso c'era un ritaglio di giornale che riportava la foto di un ignoto personaggio che si dilettava ad ingozzare uno suo simile.
L'articolo sosteneva che la casualità dei testi di giornalisti come Basile, era abbastanza fedele alla realtà ma tanto nessuno li leggeva, come tutti i testi.
Carlo Urbani invece scrisse che Basile era un abituale mangiatore di Zibetti, ma invece tutti sanno che nei wet market ci andava sempre Tritaz.
Nel 2002 a Foshan i pangolini andavano forte, venivano preparati tipo tartare e serviti con dei lombrichi essiccati al sole.
Liu Janlun ne acquistò un fastello da fare soffritti e poi messi in padella con condimento aromatico, composta da vermetti.
Il sugo di pangolino però causò un pandemia che colpi tutti i tipi di esseri viventi

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... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


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 Oggetto del messaggio: Re: 86- La triste esistenza dello zibetto
MessaggioInviato: 31/01/2022, 15:21 
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Iscritto il: 10/05/2008, 18:22
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Tra gli escrementi di questo piccolo animaletto, ci sono spesso semi di caffè, mentre i resti di escrementi di altri animali contengono piccole uova e larve di insetto.
I chicci gli crescevano dentro come per magia.
Delle fate, svolazzandogli intorno, agitavano le natiche tipo Alexandra Owens in Flash Dance il film più famoso degli anni ottanta, storia al quanto diversa da questa.
Infatti un giorno uno zibetto, che si stava sollazzando come tutti gli altri animali Africani, iniziò a rosicchiare qualche chicco di caffè.
Ignaro del suo potere adrenalinico, iniziò ad ingozzarsi di chicchi per tutto il fine settimana, fino a che le mucose intestinali non collassarono ed il sistema nervoso cedette provocando spasmi compulsivi.
Gli salì il nervoso, l'acidità di stomaco prevalse, l'occhio destro gli ballava e le orecchie iniziarono a ruotare come eliche.
Improvvisamente sollevò la coda con fare rabbioso e, tramite l'orifizio anale, emanò un gas acre ed iniziò a sparare chicchi contro dei bersagli immaginari.
Un coffelier che passava da quelle parti, ebbe ad essere colpito dall'aroma di quel caffè, si fermò ed inizio a raccogliere i chicchi nella speranza di ricreare quel profumo che lo aveva entusiasmato.
Il problema stava nel fatto che distinguerli dalla cacca era molto difficile, l'unico modo era assaggiarli uno ad uno, una bella "slinguazzata" per raschiare lo strato superficiale e solo dopo poter capire se fosse solo mmmmerda o chicchi di caffè.
Scoprì però che l'abbinamento merdaaa/caffè era un binomio perfetto per un nuovo aroma ed inventò così "l'arome del mer".
Si sapeva, già dall'inizio, che avrebbe fatto carte false per accaparrarsi il brevetto per commercializzare tale essenza chiamandola Kopi Smerdatella Luwak , ma ci furono dei problemi burocratici.
Un'animalista convinto, infatti, sosteneva che la pupù non poteva essere prelevata senza infastidire gli zibetti.
Oltretutto, saltellare in punta di stivali con tacco rosso, sembra essere già una consuetudine per quei ragazzi brasiliani che hanno brevettato un'altra fragranza di caffè: la "cacao meravigliao lo sao".
Comunque lo Zibetto notò che molte di queste "teste di ca...cao" non amavano il caffè come avrebbero dovuto, perciò pretese un ePayment di pagamento come fidejussione, una sorta di caparra per i diritti di vendita dei cacarelli da lui prodotti.
Questa operazione finanziaria non piacque molto alla Finanza, dato che andava contro le norme antiriciclaggio e contro quelle anti contraffazione.
L'inconfondibile logo color Pantone capeggiava sopra la porta della tana dello zibetto. A fianco di esso c'era un ritaglio di giornale che riportava la foto di un ignoto personaggio che si dilettava ad ingozzare uno suo simile.
L'articolo sosteneva che la casualità dei testi di giornalisti come Basile, era abbastanza fedele alla realtà ma tanto nessuno li leggeva, come tutti i testi.
Carlo Urbani invece scrisse che Basile era un abituale mangiatore di Zibetti, ma invece tutti sanno che nei wet market ci andava sempre Tritaz.
Nel 2002 a Foshan i pangolini andavano forte, venivano preparati tipo tartare e serviti con dei lombrichi essiccati al sole.
Liu Janlun ne acquistò un fastello da fare soffritti e poi messi in padella con condimento aromatico, composta da vermetti.
Il sugo di pangolino però causò un pandemia che colpi tutti i tipi di esseri viventi che bevevano caffé. Un

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