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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 18 - L'evoluzione delle donne
MessaggioInviato: 09/11/2008, 15:49 
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Presto le donne capirono che avevano tra le mani un potere enorme facendo semplicemente leva sul detto "tira più un pelo di topa che cento tope senza pelo" corretto anni dopo in "meglio una topa oggi che un raspone domani" !
Il senso di tali scelleratezze, inculcò l'errata idea che l'unica cosa importante era e restava la topa, ed in effetti i pensieri erano indirizzati esclusivamente a quella.
In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte.
Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
agganciarle con delle funi e issarle tramite paranchi e argani trainandole fin sul monte chiamato "fallico" a causa della forma vagamente somigliante a una banana.
Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
Quell'anno, 923 AC, successe che scoppiò una persecuzione contro il popolo dei kiukonidi reo di aver riconosciuto un gatto panciuto come l'eroe dei due mondi

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 18 - L'evoluzione delle donne
MessaggioInviato: 09/11/2008, 21:09 
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Presto le donne capirono che avevano tra le mani un potere enorme facendo semplicemente leva sul detto "tira più un pelo di topa che cento tope senza pelo" corretto anni dopo in "meglio una topa oggi che un raspone domani" !
Il senso di tali scelleratezze, inculcò l'errata idea che l'unica cosa importante era e restava la topa, ed in effetti i pensieri erano indirizzati esclusivamente a quella.
In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte.
Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
agganciarle con delle funi e issarle tramite paranchi e argani trainandole fin sul monte chiamato "fallico" a causa della forma vagamente somigliante a una banana.
Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
Quell'anno, il 923 AC, successe che scoppiò una persecuzione contro il popolo dei kiukonidi reo di aver riconosciuto un gatto panciuto come l'eroe dei due mondi.
Infatti le donne credevano

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 18 - L'evoluzione delle donne
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Presto le donne capirono che avevano tra le mani un potere enorme facendo semplicemente leva sul detto "tira più un pelo di topa che cento tope senza pelo" corretto anni dopo in "meglio una topa oggi che un raspone domani" !
Il senso di tali scelleratezze, inculcò l'errata idea che l'unica cosa importante era e restava la topa, ed in effetti i pensieri erano indirizzati esclusivamente a quella.
In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte.
Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
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Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
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Il senso di tali scelleratezze, inculcò l'errata idea che l'unica cosa importante era e restava la topa, ed in effetti i pensieri erano indirizzati esclusivamente a quella.
In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte.
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Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
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In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte.
Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
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Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
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Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
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Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
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Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
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Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
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Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
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Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
Quell'anno, il 923 AC, successe che scoppiò una persecuzione contro il popolo dei kiukonidi reo di aver riconosciuto un gatto panciuto come l'eroe dei due mondi.
Infatti le donne credevano che, tenendo in mano l'ocarina della pollorca, potevano ammaliare la schiera di uomini nerboluti e cazzuti che erano un pò prevenuti nei confronti degli impressionisti e del loro gattopanciuto.

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 18 - L'evoluzione delle donne
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Presto le donne capirono che avevano tra le mani un potere enorme facendo semplicemente leva sul detto "tira più un pelo di topa che cento tope senza pelo" corretto anni dopo in "meglio una topa oggi che un raspone domani" !
Il senso di tali scelleratezze, inculcò l'errata idea che l'unica cosa importante era e restava la topa, ed in effetti i pensieri erano indirizzati esclusivamente a quella.
In Magnapatate infatti avevano uno strano passatempo, catturare la "pantegana" viva per poi tenerla al guinzaglio per spupazzarsela tutta la notte.
Dall'altra sponda i Magnacastagne avevano un chiodo fisso:
agganciarle con delle funi e issarle tramite paranchi e argani trainandole fin sul monte chiamato "fallico" a causa della forma vagamente somigliante a una banana.
Il termine "rimorchiare" cominciò a circolare quando i cacciatori dovettero mediare la voglia tramite l'utilizzo di attrezzi rudimentali costruiti per rendere meno fastidiosa l'astinenza.
Tali ordigni erano costituiti in maniera tale da tenere a tiro il membro. Così i Magnacastagne camminavano a gambe larghe come la classica postura emorroidaria e con panza in avanti e braccia larghe mostravano fieri i loro averi, mentre nelle loro mutande scalpitava un enorme pistone rovente sostenuto dai marchingegni inventati.
Le donne delle tribù rimasero meravigliate da cotanta frenesia ormonale esplosa nei pantaloni dei loro uomini, nacque così la consapevolezza che sarebbe stato possibile governare il mondo grazie alla passera. Ma alcuni uomini avevano annusato il pericolo e tentarono una timida reazione creando tope sintetiche che venivano utilizzate per stanare i temutissimi "sgrulli" sguinzagliati dalle associazioni femministe.
Ma nel mezzo del cammin del fiume chiamato "babbugio" una donna ritrovò uno "sgrullo" morto a furia di cinque contro uno e tope sintetiche.
Il grande popolo dei sostenitori femministi interpretò il ritrovamento come sintomo di problemi, perchè donne e motori son gioie e dolori per i cuori dei pastori.
L'esemplare di "sgrullo" rinvenuto nelle catacombe presso giran, pesava circa 35 kilogrammi e puzzava di fradicio , questo lasciò presumere che ogni tanto bisognava sfogare anche con i "non morti" i propri istinti sessuali !!!
L'uso del profilattico, realizzato con budella di vacca, era diffusissimo. Fu così che quello in lanetta di Flanella cadde in disuso, utilizzato solo come "Calzino Scaldafava" nelle regioni più fredde del Nord, dove si rischiava l'amputazione per congelamento. I rapporti con i Nonmorti portarono alla necrofilia totale e nacque il culto del "do cojo cojo" e del "basta che respira". Invece le donne optavano per il "duro che duri" , ma questa tipologia di uomo era difficile da reperire.
Quell'anno, il 923 AC, successe che scoppiò una persecuzione contro il popolo dei kiukonidi reo di aver riconosciuto un gatto panciuto come l'eroe dei due mondi.
Infatti le donne credevano che, tenendo in mano l'ocarina della pollorca, potevano ammaliare la schiera di uomini nerboluti e cazzuti che erano un pò prevenuti nei confronti degli impressionisti e del loro gattopanciuto. In realtà però non

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