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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 21 - l'acqua miracolosa
MessaggioInviato: 26/12/2008, 16:21 
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S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido.
La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione

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... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 21 - l'acqua miracolosa
MessaggioInviato: 27/12/2008, 19:43 
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S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido.
La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 21 - l'acqua miracolosa
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La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
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La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
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Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
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Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
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La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
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Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
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La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
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La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione e si diedero agli affari.
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La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
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Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione e si diedero agli affari.
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Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
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"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione e si diedero agli affari.
Iniziarono con l'erigere un edificio a forma di grande padella con manico e coperchio, subito dopo usarono la statua del Califfo come insegna pubblicitaria istallata

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... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 21 - l'acqua miracolosa
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S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido.
La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione e si diedero agli affari.
Iniziarono con l'erigere un edificio a forma di grande padella con manico e coperchio, subito dopo usarono la statua del Califfo come insegna pubblicitaria istallata sopra una base di

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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 21 - l'acqua miracolosa
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S'innescò così il sortilegio del Califfo tramutato in Calippo, pietrificato in piazza come il ghiacciolo in frigo, per colpa dell'arrapamento incontrollato che lo aveva impossesato. Soltanto "l'acqua miracolosa" avrebbe potuto salvarlo ed iniziò la ricerca del prodigioso liquido.
La leggenda narrava che l'acqua miracolosa sgorgasse dal Monte della Lussuria, da tempo meta per grassi, oziosi e facoltosi ma anche di scalcagnati, drogati e assatanati. La fonte era localizzata in un luogo imprecisato all'interno del monte, raggiungibile attraversando una grotta piena di creature misteriose dotate di smisurati poteri paranormali tali che kaliffokiu colpito a un occhio, dovette usare i panni di Rebarto per bendarselo.
Il terreno nascondeva numerose insidie per questo utilizzarono calosce con le suole lisce, bastoni da pastori, occhiali da spioni, mutandoni di latta nonchè un tecnologico astrochimico decriptatore di sostanze omodinamiche.
Passo dopo passo , i Cpddc (comitato per la depietrificazione del Califfo) si incamminarono circospetti lungo il viscido e maleodorante percorso che li avrebbe portati al centro della montagna; la prima difficile magagna da superare fu il lago protetto dal drago chiamato "nappone" per via del testone a melone e la pappagogia lardosa sotto la vena arteriosa.
La strategia adittata prevedeva di distrarre il drago facendogli vedere una draghessa gonfiabile a dimensione naturale.
Purtroppo il compressore non funzionava sicchè la gonfiarono con il solo impiego dei polmoni e del didietro con rutti e scoreggioni.
Il drago, alla visione della dragoncella gonfiata, si senti svenire e crollò a terra come uno squaquerellone e così il manipolo d'intrepidi avventurieri passarono al terribile baratro di shankra. Un profondissimo strapiombo invalicabile difeso da 17 cani, 13 orsi e due foche monache.
A questo punto, dopo aver eluso la guardi degli altri animali, pensarono come aggirare le foche.
Si procurarono 2kg di pesce pescato nel lago "putridokaka" e lo misero come esca all'amo sperando che le foche abboccassero con tutta la foga, invece ridendo esclamarono in coro: "Siamo foche mica fesse".
"Boia deh, parlano!" dissero, stupefatti ed esterrefatti come cerbiatti i soccorritori Califfani, accampati come tafani dietro dietro un cespuglio secco. Gli eroi non si arresero e tentarono con successo il piano B che prevedeva l'abbattimento spietato delle foche tramite mazzafruste dotato di mirino ACOG.
Fù una propria mattanza, a tal punto che realizzarono una pelliccia di foche a testa.
Avanzarono così, impellicciati, verso la meta senza temere neanche il freddo che penetrava anche le natiche di uno yeti ed arrivarono all'ostacolo successivo: La Torre Maledetta, con 6 piani pieni di agguerritissimi orchi e goblin come in lineage 2.... solo che questi erano veri, e rovesciavano olio bollente dopo aver fritto patatine, olive ascolane, cavoli e broccoletti.
Uno degli eroi aveva con se carta assorbente, ed essendo ingegnere, intuì che potevano costruire una friggitoria e divenire imprenditori, quindi abbandonarono la missione e si diedero agli affari.
Iniziarono con l'erigere un edificio a forma di grande padella con manico e coperchio, subito dopo usarono la statua del Califfo come insegna pubblicitaria istallata sopra una base di roccia refrattaria adatta alla

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