Fra' Dolcino credeva che, in caso di maltempo, i sorbi tardivi maturassero ancora più tardivamente quindi parcheggiò tranquillamente sotto l'albero di don Babbù il suo BMW. Un giorno, decidendo di infischiarsene delle previsioni meteorologiche che sconsigliavano di ballare semi-nudi in quanto probabilmente sarebbe nevicato, prese il tanga leopardato, salì in macchina, mise su un cd di Emilio Rez, stappò una Menabrea da 3/4 e col gomito fuori dal finestrino uscì mentalmente di strada e s'immerse nel lago dei ricordi. Sognò che Ayman al-Zawahiri si era depilato le ascelle per rompere un antico incantesimo del vecchio mago Trangudhil. Nel sogno il mondo veniva avvolto con il tetrapack ed ogni singola persona col Cellophane, mentre i subumani trapanavano con un Proxxon Micromot il confine tra il tempo e lo spazio per liberarsi dalla plastica maledetta. Nel frattempo i Davoniani, colti da diarrea fulminante, decisero di svuotare i loro intestini sul palco dell'Ariston, ignari del fatto che una montagna di cacca era già dilagata, e non solo quella, nel famoso teatro Sanremese. Quando ritorno' in se si fumo subito una Mandragora, bevve un Lagavullin con semi di ruta siriaca e palpeggiò un melone Retato Geanun per capire il livello di maturazione, poi si stravaccò sul divano, grattandosi piacevolmente le sue natiche ed accese la TV
_________________ ... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....
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