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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 42 - Il ristorante Fashon
MessaggioInviato: 22/06/2010, 16:57 
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Questo ristorante era situato nel Bosco Atro vicino all'albero di Idhunn e serviva solo cibo preconfezionato.
Il piatto forte era noto solo ai cultori del porro di Ribera ma, tramite una campagna pubblicitaria, si sparse la voce, anche tra i rivoluzionari sandinisti, che il ristorante servisse la pietanza gratuitamente.
Accorsero in centinaia ad assistere alla polentata massonica, nel calderone bollivano lentamente bietola, trippa, cipolle e uova, riempiendo l'aria di odori che riportavano alla mente le vecchie letamaie.
Tuttavia i clienti adottavano svariate misure di difesa come:
- Mangiare a bocca chiusa;
- Respirare dalle orecchie;
- Concupire piatti tibetani pieni di sostanze deodoranti;
- Infilare la pietra filosofale nella gola.
Allora il cantiniere distillò l'acqua e la servì in alternativa al Mistrà, ma i più attenti notarono un leggero profumo di gnocca sul bordo dei bicchieri dovuto al continuo lavaggio nei bidet dei bagni Mirabella a Rimini, dove la gente scavava buche profonde quattro metri e le riempiva con la stessa sabbia prelevata per scavarle ma con i granelli sottosopra, così, tanto per divertirsi.
La notte infatti erano stracchi morti e le attività sessuali subirono un calo, le mogli ovviarono giocando a scopone scientifico e facendo dei lunghi solitari (con le carte!!) sotto le gonne.
In pratica arrotolavano le calze sfruttando una specie di apriscatole, usato all'epoca solo dagli antichiavicani; pescavano una carta dal mucchio delle foto segnaletiche rubato al distretto e scatenavano i loro pensieri fantasiosi, immaginando di imbalsamare le mogli dei ricercati, per farsi possedere a turno. Intanto il riesame della direzione procedeva a gonfie vele, mentre le non conformità alienavano anche gli alieni sbarcati dalla "Nostromo" dopo aver esaurito le scorte di tonno.
Nella cantina il passito purtroppo venne declassato a prodotto non conforme, mentre il vino acetello acquisiva proprietà afrodisiache qualora le mogli smettessero di usarlo per lavarsi la zona inguinale, antica abitudine tramandata dai lapponi di Catanzaro.
Fu così che durante la quinta lunazione il mostro Malak decise di scendere in politica fondando il partito "Abbasso l'Amplesso" sfidando alle comunali i sostenitori del partito "Cominciamo con la mano" che riuniva tutti i patiti del sesso faidatè. Alle votazioni parteciparono anche Alfredo Seghetti e la consorte Giuseppina Sfiancacazzi appartenenti al club "Dalla via per quattro lire".
Alle urne arrivò per votare Mika

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"La conoscenza è sapere che un pomodoro è un frutto; la saggezza è sapere di non doverlo mettere in una macedonia di frutta." Brian O'Driscoll


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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 42 - Il ristorante Fashon
MessaggioInviato: 22/06/2010, 23:56 
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Questo ristorante era situato nel Bosco Atro vicino all'albero di Idhunn e serviva solo cibo preconfezionato.
Il piatto forte era noto solo ai cultori del porro di Ribera ma, tramite una campagna pubblicitaria, si sparse la voce, anche tra i rivoluzionari sandinisti, che il ristorante servisse la pietanza gratuitamente.
Accorsero in centinaia ad assistere alla polentata massonica, nel calderone bollivano lentamente bietola, trippa, cipolle e uova, riempiendo l'aria di odori che riportavano alla mente le vecchie letamaie.
Tuttavia i clienti adottavano svariate misure di difesa come:
- Mangiare a bocca chiusa;
- Respirare dalle orecchie;
- Concupire piatti tibetani pieni di sostanze deodoranti;
- Infilare la pietra filosofale nella gola.
Allora il cantiniere distillò l'acqua e la servì in alternativa al Mistrà, ma i più attenti notarono un leggero profumo di gnocca sul bordo dei bicchieri dovuto al continuo lavaggio nei bidet dei bagni Mirabella a Rimini, dove la gente scavava buche profonde quattro metri e le riempiva con la stessa sabbia prelevata per scavarle ma con i granelli sottosopra, così, tanto per divertirsi.
La notte infatti erano stracchi morti e le attività sessuali subirono un calo, le mogli ovviarono giocando a scopone scientifico e facendo dei lunghi solitari (con le carte!!) sotto le gonne.
In pratica arrotolavano le calze sfruttando una specie di apriscatole, usato all'epoca solo dagli antichiavicani; pescavano una carta dal mucchio delle foto segnaletiche rubato al distretto e scatenavano i loro pensieri fantasiosi, immaginando di imbalsamare le mogli dei ricercati, per farsi possedere a turno. Intanto il riesame della direzione procedeva a gonfie vele, mentre le non conformità alienavano anche gli alieni sbarcati dalla "Nostromo" dopo aver esaurito le scorte di tonno.
Nella cantina il passito purtroppo venne declassato a prodotto non conforme, mentre il vino acetello acquisiva proprietà afrodisiache qualora le mogli smettessero di usarlo per lavarsi la zona inguinale, antica abitudine tramandata dai lapponi di Catanzaro.
Fu così che durante la quinta lunazione il mostro Malak decise di scendere in politica fondando il partito "Abbasso l'Amplesso" sfidando alle comunali i sostenitori del partito "Cominciamo con la mano" che riuniva tutti i patiti del sesso faidatè. Alle votazioni parteciparono anche Alfredo Seghetti e la consorte Giuseppina Sfiancacazzi appartenenti al club "Dalla via per quattro lire".
Alle urne arrivò per votare Mika Hakkinen a braccetto con Jean

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... o muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo ....


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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 42 - Il ristorante Fashon
MessaggioInviato: 23/06/2010, 8:51 
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Accorsero in centinaia ad assistere alla polentata massonica, nel calderone bollivano lentamente bietola, trippa, cipolle e uova, riempiendo l'aria di odori che riportavano alla mente le vecchie letamaie.
Tuttavia i clienti adottavano svariate misure di difesa come:
- Mangiare a bocca chiusa;
- Respirare dalle orecchie;
- Concupire piatti tibetani pieni di sostanze deodoranti;
- Infilare la pietra filosofale nella gola.
Allora il cantiniere distillò l'acqua e la servì in alternativa al Mistrà, ma i più attenti notarono un leggero profumo di gnocca sul bordo dei bicchieri dovuto al continuo lavaggio nei bidet dei bagni Mirabella a Rimini, dove la gente scavava buche profonde quattro metri e le riempiva con la stessa sabbia prelevata per scavarle ma con i granelli sottosopra, così, tanto per divertirsi.
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In pratica arrotolavano le calze sfruttando una specie di apriscatole, usato all'epoca solo dagli antichiavicani; pescavano una carta dal mucchio delle foto segnaletiche rubato al distretto e scatenavano i loro pensieri fantasiosi, immaginando di imbalsamare le mogli dei ricercati, per farsi possedere a turno. Intanto il riesame della direzione procedeva a gonfie vele, mentre le non conformità alienavano anche gli alieni sbarcati dalla "Nostromo" dopo aver esaurito le scorte di tonno.
Nella cantina il passito purtroppo venne declassato a prodotto non conforme, mentre il vino acetello acquisiva proprietà afrodisiache qualora le mogli smettessero di usarlo per lavarsi la zona inguinale, antica abitudine tramandata dai lapponi di Catanzaro.
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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 42 - Il ristorante Fashon
MessaggioInviato: 23/06/2010, 22:48 
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Nella cantina il passito purtroppo venne declassato a prodotto non conforme, mentre il vino acetello acquisiva proprietà afrodisiache qualora le mogli smettessero di usarlo per lavarsi la zona inguinale, antica abitudine tramandata dai lapponi di Catanzaro.
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 Oggetto del messaggio: Re: Capitolo 42 - Il ristorante Fashon
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In pratica arrotolavano le calze sfruttando una specie di apriscatole, usato all'epoca solo dagli antichiavicani; pescavano una carta dal mucchio delle foto segnaletiche rubato al distretto e scatenavano i loro pensieri fantasiosi, immaginando di imbalsamare le mogli dei ricercati, per farsi possedere a turno. Intanto il riesame della direzione procedeva a gonfie vele, mentre le non conformità alienavano anche gli alieni sbarcati dalla "Nostromo" dopo aver esaurito le scorte di tonno.
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Tuttavia

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Allora il cantiniere distillò l'acqua e la servì in alternativa al Mistrà, ma i più attenti notarono un leggero profumo di gnocca sul bordo dei bicchieri dovuto al continuo lavaggio nei bidet dei bagni Mirabella a Rimini, dove la gente scavava buche profonde quattro metri e le riempiva con la stessa sabbia prelevata per scavarle ma con i granelli sottosopra, così, tanto per divertirsi.
La notte infatti erano stracchi morti e le attività sessuali subirono un calo, le mogli ovviarono giocando a scopone scientifico e facendo dei lunghi solitari (con le carte!!) sotto le gonne.
In pratica arrotolavano le calze sfruttando una specie di apriscatole, usato all'epoca solo dagli antichiavicani; pescavano una carta dal mucchio delle foto segnaletiche rubato al distretto e scatenavano i loro pensieri fantasiosi, immaginando di imbalsamare le mogli dei ricercati, per farsi possedere a turno. Intanto il riesame della direzione procedeva a gonfie vele, mentre le non conformità alienavano anche gli alieni sbarcati dalla "Nostromo" dopo aver esaurito le scorte di tonno.
Nella cantina il passito purtroppo venne declassato a prodotto non conforme, mentre il vino acetello acquisiva proprietà afrodisiache qualora le mogli smettessero di usarlo per lavarsi la zona inguinale, antica abitudine tramandata dai lapponi di Catanzaro.
Fu così che durante la quinta lunazione il mostro Malak decise di scendere in politica fondando il partito "Abbasso l'Amplesso" sfidando alle comunali i sostenitori del partito "Cominciamo con la mano" che riuniva tutti i patiti del sesso faidatè. Alle votazioni parteciparono anche Alfredo Seghetti e la consorte Giuseppina Sfiancacazzi appartenenti al club "Dalla via per quattro lire".
Alle urne arrivò per votare Mika Hakkinen a braccetto con Jean Teladogratis che, per colpa delle ciabatte , incespicava nello scalino temporale creatosi tra l'urna e gli elettori a causa di un buco nero che rallentava l'afflusso alle urne.
Tuttavia il voto confermò le

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